Cubbit, la startup che vuole diventare la Uber del cloud

Wired.it dedica un ampio articolo alla startup bolognese Cubbit, supportata da EmiliaRomagnaStartUp e finalista dell'edizione 2016 della Start Cup Emilia-Romagna

Esiste un detto tra i geek che recita: “Il cloud non esiste, è solo il computer di qualcun altro”. Sarà iperbolico e volutamente provocatorio ma ci ricorda che la “nuvola” è in realtà un data center tangibile, un sistema hardware che in qualche luogo del pianeta archivia i nostri file tramite connessione internet. Ed è proprio sulla posizione fisica del data center che il servizio cloud ideato dalla startup Cubbit ha il suo elemento di innovazione. Per Stefano Onofri e Lorenzo Posani, 26 e 28 anni, due dei quattro fondatori, il cloud sono le persone perché può essere sparso nelle loro abitazioni. L’idea è nata nel 2016 insieme a Marco Moschettini e Alessandro Cillario e finora ha ricevuto 250mila euro totali di finanziamenti, tra premi, programmi di innovazione della Commissione europea e, dal 2018, acceleratori internazionali del calibro di Barklays e Techstars.

L’idea che il cloud siano le persone sembra promettente, a giudicare dagli investitori.

Cosa vuol dire?

“Significa che il nostro servizio di cloud storage archivia i file nelle case dei suoi stessi utenti. Ognuno ospita a casa propria un Cubbit, un piccolo dispositivo di archiviazione che attraverso il router wifi si connette a tutti gli altri Cubbit a formare una sorta di hard disk globale. Più sono i Cubbit, più spazio c’è per tutti”.

Com’è fatto un Cubbit e quanto costa?

“Stiamo realizzando un prototipo di dimensioni compatte che non ha bisogno di installazioni preliminari.

Ne espandi la memoria collegando un qualsiasi drive esterno, lo colleghi via cavo al router wifi e il gioco è fatto: con un’apposita interfaccia grafica puoi caricare e scaricare i tuoi file sull’ecosistema. Abbiamo programmato il lancio per il 2019 a un prezzo ancora da definire ma sarà l’unica spesa da parte del cliente, che non dovrà pagare alcun abbonamento per il servizio cloud.

Per il momento, chi vuole entrare nella rete come beta tester può costruire personalmente un Cubbit: basta avere un kit Raspberry Pi 3 (si trova a meno di 60 euro), collegargli un drive esterno come spazio di archiviazione e installare dal nostro sito l’apposito pacchetto software. Finora l’ecosistema conta 269 Cubbit, espansi a piacimento dai singoli utilizzatori. Se vogliamo, è un sistema all-you-can-cloud

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