StartUp in the Net: The Edge Company

The edge company

Lo spazio nel cielo, benché le suggestioni dicano altro, non è infinito specialmente quando le rotte di aerei e uccelli si incontrano. Anzi, si scontrano. Quello del bird strike è un fenomeno diffuso (se ne stima uno ogni 15 minuti) con un impatto economico molto significativo in termini di sicurezza e di manutenzione dei velivoli anche quando non sono state messe a repentaglio vite umane. A cercare di trovare una soluzione a questo problema ci sta pensando The Edge Company, la startup con base a Rimini fondata da Fabio Masci e Francesca Dalla Venezia a marzo dell’anno scorso, dopo due anni di studi e riflessioni. Si chiama Ventur il prodotto che il team composto, oltre che dai due founder, da Giuseppe Nacci, Lorenzo Giaccardi, Roberto Biscaro, Sergio Palazzetti e Giuseppe Strano, sta mettendo a punto.

Si tratta di un brevetto sviluppato in collaborazione con l’Università di Verona come sistema di monitoraggio della concentrazione degli uccelli.

Tutto è nato da un’idea di Fabio Masci, pilota dell’aeronautica militare che si è sempre occupato di sicurezza” spiega Francesca Dalla Venezia, presidente di The Edge Company “quando abbiamo visto in che modo funzionavano le nuove tecnologie applicate fino a quel momento nell’automotive abbiamo pensato di declinarle a vantaggio di un sistema che combattesse il problema del bird strike”.

Il sistema sfrutta la rete neurale basata sull’intelligenza artificiale in grado di riconoscere gli oggetti che, in questo caso, diventano i volatili che sorvolano gli aeroporti.

Attualmente i sistemi in uso sono o il radar che avverte la presenza di un oggetto senza però identificarlo come uccello altrimenti ci sono delle persone che stanno tutto il giorno a scrutare il cielo con i binocoli: va da sé che in questo caso la visibilità è limitata” dice la presidente di The Edge Company. “Il sistema che stiamo progettando si limita al monitoraggio, al riconoscimento e alla classificazione degli uccelli” aggiunge Francesca “siamo nella fase di proof of concept: abbiamo posizionato delle telecamere nelle campagne e abbiamo visto che Ventur acquisisce molto bene il volo degli uccelli, è in grado di calcolarne il numero e di predirne la traiettoria”. Ovviamente l’intelligenza artificiale va istruita. “È un po’ come insegnare qualcosa a un bambino” sottolinea la founder. Per fare questo c’è un biologo che svolge il lavoro scientifico di classificazione dei volatili perché, continua Francesca, “occorre trasformare il comportamento degli uccelli in algoritmo affinché il sistema apprenda e sia in grado di essere predittivo per ciascuna specie di uccelli”.

 

I vantaggi di Ventur sono molteplici. Innanzitutto il monitoraggio, obbligatorio per legge, può essere svolto in maniera puntuale e continuativa e, se collegato ai dissuasori sonori chiamati distress call, diventano un supporto utile alle BCU ovvero le Bird Control Unit.

Se riesco a predire la ricorrenza di ciascuna specie posso far partire in automatico, con qualche minuto d'anticipo rispetto al loro passaggio, i richiami d'allarme per quel tipo di volatile” illustra Francesca “se sentono subito il suono identificato come pericolo possono così cambiare traiettoria”. Tuttavia questi animali sono molto intelligenti: è per questo che bisogna essere in grado di disegnare un sistema che replichi il loro comportamento con un elevato grado di precisione.

Per disabituarli e allontanarli in maniera definitiva dobbiamo lavorare sulla loro natura e intervenire sulla paura e sui loro meccanismi di difesa” evidenzia Francesca “la chiave di volta di Ventur è il riconoscimento di ogni singola specie: solo così si può lanciare il grido d’allarme idoneo”.

Il prodotto di questa startup che annovera altre due business unit, una che si occupa delle applicazioni della realtà aumentata e un’altra sempre in ambito aeronautico, ha ottenuto diversi riconoscimenti che hanno premiato l’innovatività del sistema e le potenzialità future. Il settore aeronautico militare e civile, infatti, non è l’unico campo di applicazione: c’è tutto l’ambito dell’agricoltura, l’osservazione delle oasi naturali, il cambiamento di rotta successivo al cambiamento climatico e i risvolti nei contesti urbani. Quella che riempie più d’orgoglio tutto il team di The Edge Company è senza dubbio l’essere stati selezionati da The Camp, uno acceleratori più prestigiosi a livello internazionale con sede in Provenza. “Grazie a questo programma abbiamo stretto relazioni importanti con grandi realtà come Airbus e con altri acceleratori francesi” rivela Francesca “se siamo arrivati fin qui vuol dire che è stata riconosciuta la bontà dell’idea e la sua finalità sociale”.

 

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