Pubblicati i risultati della ricerca "Io sono cultura. L'Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi"

La cultura "resiste" alla crisi e frutta al Paese il 5,4% della ricchezza prodotta

Pubblicati i risultati della ricerca "Io sono cultura. L'Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi" condotta dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, in collaborazione con Regione Marche. Il risultato più importante evidenzia come la cultura rappresenti ad oggi, per l'Italia, il 5,4% della ricchezza prodotta (equivalente a quasi 75,5 miliardi di euro) impiegando nel settore quasi 1.400.000 di lavoratori (5,6% degli occupati).

I dati, se comparati con quelli del 2011, risultano costanti: nonostante la dura crisi ed i finanziamenti sempre più carenti, infatti, il settore culturale riesce a resistere e in qualche a modo a "reagire". Inoltre, allargando lo spettro d'azione e considerando accanto ai settore "culturali" intesi in senso stretto anche i settori che dalla cultura vengono attivati (come il turismo legato alle città d'arte), il dato subisce un incremento notevole: in questo caso, infatti, la cultura in senso lato coinvolge e produce il 15,3% (214,2 miliardi di euro) della ricchezza totale del Paese. Si tratta di un dato che, senza ombra di dubbio, mette in luce "l'effetto traino" prodotto dalla cultura e che ribadisce il ruolo fondamentale del settore all'interno del quadro generale dell'economia nazionale.

Le imprese del sistema produttivo culturale (tra industrie culturali propriamente dette, industrie creative -attività produttive ad alto valore creativo ma ulteriori rispetto alla creazione culturale in quanto tale -patrimonio storico artistico, performing arts e arti visive) sono, nel 2012, quasi 460 mila, il 7,5% del totale delle attività economiche nazionali. Sono in crescita, sono insomma un'eccezione nel panorama italiano e lo è anche il dato degli occupati nel settore ( + 0,5% nell'ultimo anno).

Come riportato nel rapporto da Ferruccio Dardanello (Presidente Unioncamere) ed Ermete Realacci (Presidente Fondazione Symbola): "Mentre la crisi imperversa, mentre un pezzo consistente dell’economia nazionale fatica e arretra, il valore aggiunto prodotto dalla cultura tiene, guadagna terreno. E non è un caso che tra i territori che più contribuiscono a questo successo, si trovano quelli che hanno anche una forte vocazione manifatturiera."

Trovate qui il rapporto completo.