Ecosistema startup a Piacenza: Urban Hub e In Lab

Urban Hub

A Piacenza l’innovazione ha il suo ecosistema. Affidandosi alla rete dei vari soggetti che operano sul territorio, un aspirante startupper se ha un buon progetto in mano, può diventare un imprenditore di successo. Tutto si gioca tra l’Urban Hub (via Giulio Alberoni 2) e l’incubatore InLab che ha sede nel Tecnopolo (via Torre della Razza), le due istituzioni piacentine che si occupano di imprese e innovazione. 

Urban Hub è lo spazio finanziato dalla Regione inaugurato nel marzo 2016. Al suo interno c’è lo Sportello Startup del Comune di Piacenza dove viene offerto un servizio di orientamento e informazione sull’avvio d’impresa innovativa. 

“Urban Hub è un’associazione temporanea di scopo di cui fanno parte Comune, Università Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di Milano, Conservatorio Nicolini, il Consorzio di Bonifica, Confcooperative e la startup T-red” - dice la referente dello sportello Elena Bragalini - “ogni realtà ha creato un laboratorio che ha sede in Urban Hub e si lavora seguendo l’indirizzo definito dal bando regionale”. 

Urban Hub è uno spazio dalla natura poliedrica: oltre allo sportello e ai laboratori c’è un coworking, un fab lab dotato di stampante 3d e taglierina laser ed è la sede degli eventi in cui si parla di innovazione a Piacenza. “Il nostro è un vero e proprio lavoro di squadra. Le attività come lo sportello, ad esempio, sono sempre condotte con Luca Piccinno, il referente dell’Area S3 di Piacenza. Se il progetto sta in piedi lo passiamo a InLab, che è un incubatore certificato” continua Elena. “Mettiamo a disposizione 20 ore di incubazione gratuita con mentor adatti a ogni necessità” - spiega Pierpaolo Ughini, coordinatore di InLab - “noi valutiamo le startup consegnando loro una diagnosi che tenga conto dell’aspetto innovativo e di sostenibilità economica e finanziaria, e una road map. La startup può venire da noi e rimanere nel nostro spazio: offriamo vari servizi e abbiamo scrivanie a prezzi calmierati”.

InLab infatti è uno dei 34 incubatori certificati in Italia sui circa 150 esistenti sul territorio nazionale. “Siamo nati come business unit di una cooperativa sociale chiamata Inacqua” - aggiunge Ughini - “nel 2012 abbiamo fatto nascere l’incubatore, l’unico italiano a vocazione sociale anche se copriamo tutti i settori.

Oltretutto è completamente privato dato che non siamo emanazione universitaria o di grandi gruppi. Il nostro valore è quello di avere un accreditamento da parte del Ministero. I progetti che sono già vagliati da noi, attraverso accordi formali o informali, grazie al nostro “bollino” hanno dei canali preferenziali”.

Le porte dell’ecosistema piacentino sono sempre aperte per chi vuole fare innovazione sul territorio: basta contattare uno lo sportello o InLab, saranno poi loro a fornire l’indirizzo giusto. “Per noi l’appuntamento annuale con la StartCup è molto importante: avendo sotto controllo tutta la situazione di Piacenza possiamo intercettare subito le idee migliori” conclude Ughini “il nostro è un lavoro alla fine può essere definito di pre-scouting”.

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