Il Crowdinvesting in Italia è un mercato da 518 milioni

Crowdfunding

Presentato il 18 luglio al Politecnico di Milano il quarto “Report italiano sul crowdinvesting” dedicato al giro d'affari nel nostro Paese del mercato dell’equity crowdfunding e del social lending.

I volumi sono in crescita ma resta ampio il divario col resto d’Europa. Con l’equity crowdfunding (cioè la sottoscrizione di capitale di rischio) sono stati raccolti 49 milioni di euro mentre con lo strumento del social lending (il finanziamento attraverso prestiti) si è arrivati a 207 milioni, portando l’ammontare complessivo per i due comparti rispettivamente a 82,3 e 435,6 milioni.

La crescita negli ultimi 12 mesi è stata guidata da maxi campagne e dal settore real estate. In particolare ci sono state ben 13 campagne da almeno un milione di euro mentre nel mondo delle costruzioni il tasso di successo delle operazioni raggiunge il 100%. I progetti finanziati legati al settore immobiliare sono stati otto in ambito equity, per 8,8 milioni di euro raccolti, e oltre 30 nel lending, con un volume di affari movimentato da 6,8 milioni.

Lo sviluppo dell'industria del crowdinvesting è legato alla dimensione dei soggetti interessati: da una parte non vi accedono più solo le micro-imprese in cerca di capitali ma anche realtà più importanti e dall'altra il mondo della finanza è sempre più interessato a questi strumenti. Lo testimoniano l’ingresso di Intesa Sanpaolo in una piattaforma equity e quello di Banca Sella nel lending.

Per quanto riguarda gli intermediari, i portali autorizzati per l’equity sono 35 e 13 sono invece le piattaforme attive nel lending. Dal punto di vista normativo attualmente l’attenzione è concentrata sulla revisione del regolamento Consob per l’equity crowdfunding ma manca ancora una disciplina specifica che riguardi anche l’ambito del lending.

 

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