Risposte Helpdesk Proprietà Intellettuale

Di certo il codice deontologico dell'ordine è una norma di riferimento. http://www.ordine-brevetti.it/page/codice-deontologico, si veda l'art. 4 "relazioni con i clienti".

Il segreto industriale è trattato agli artt. 98 e 99 e nel codice civile all'art. 2598.

Per il penale occorre valutare caso per caso.

D'altra parte, l'iscrizione ad un Ordine professionale è personale, per cui non vale per una società.

Lo strumento adatto per la tutela di un concetto inventivo è il brevetto, per invenzione o per modello di utilità in base all'altezza inventiva dello stesso rispetto all'arte nota. si vedano gli artt. 45, 47-48 del Codice della Proprietà Industriale http://www.uibm.gov.it/attachments/codice_aggiornato.pdf.

Il diritto d'autore è invece adatto per le opere d'arte e dell'ingegno, tra cui i progetti architettonici.

Il disegno o modello registrato potrebbe essere la tutela giusta me è meglio trattare il caso particolare per decidere se lo sia effettivamente. Ad esempio con un Consulente in Proprietà Industriale

Per lo sviluppo del prodotto occorre fare riferimento ad un progettista o ad un esperto di ingegnerizzazione di prodotto. preventivamente occorre stabilire con tale figura professionale come gestire il diritto al brevetto dello sviluppo dell'idea che, per legge, è del committente, a meno di casi particolarissimi, ad esempionel caso in cui l'inventore desideri liberamete condividerli con il progettista per condividere il rischio d'impresa.

se il brevetto è già stato costituito, si dispone del diritto di esclusiva sullo sfruttamento dell'idea. Quindi si possono contattare aziende del settore liberamente.

Dato che ogni caso è a sè, per la verifica della sussistenza dei requisiti conviewne farsi assistere da un esperto iscritto all'Ordine dei Consulenti in Proprietà Industriale www.ordine-brevetti.it

se la verifica di novità/altezza inventiva è già stata fatta, si deve valutare se sia brevettabile. il discrimine è sempre dato dalla capacità di produrre un effetto tecnico, ovvero dalla possibilità di generare un evento sempre uguale sulla base di condizioni identiche. in quel caso si scrive una domanda di brevetto per invenzione induatriale.

se l'applicazione produce un effetto tecnico tangibile, nel senso che ogni colta che la si lancia si determina un evento ripetibile allora si può pensare di brevettarla, ammesso che sia nuova e non ovvia bypassando la esclusione dalla brevettazione data dall'art. 45 del Codice della Proprietà Industriale http://www.uibm.gov.it/attachments/codice_aggiornato.pdf. diversasmente occorre proteggere l'idea attraverso altre forme, a cominciare dalle schermate dell'applicazione o al rispettivo nome

si tratta di patto di riservatezza e non concorrenza. hanno valore modesto in giudizio. meglio puntare al brevetto

se l'impiego dell'app è accompagnato dalla produzione di un effetto tecnico oggettivo, allora si può valutare se si abrevettabile. diversamente la tutela si può avere sono attraverso il diritto d'autore, rivongendosi alla SIAE. la tutela preventiva si può tentare attraverso un patto di segretezza be scritto.