Buongiorno,
le due configurazioni che intende valutare sono diametralmente diverse.
La partita iva in regime forfettario prevede un limite di ricavi fissato a 65.000 con un coefficiente di imponibilità diverso a seconda del codice ateco: per gli artigiani è pari all’86%. Su questa percentuale dei ricavi verranno calcolate le imposte con un’aliquota del 5% se si tratta di nuova attività e del 15% se invece si è in presenza di una continuazione di attività simile configurata in qualsiasi forma (lavoro dipendente, autonomo,..).
Bisogna poi considerare i costi di apertura (prestazione effettuata da un commercialista con un costo che va dai 100 € ai 300 €) e i contributi previdenziali INPS: per un artigiano in regime forfettario i contributi minimi dovuti (in ogni caso) sono pari a 2.484,41 € e quando il reddito supera il valore della soglia minima prevista (pari a 15.878 €) occorre sommare anche i contributi in percentuale applicando l’aliquota del 24% sull’importo eccedente i 15.878 €.
La startup innovativa è invece una “srl speciale”: è una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione.
Si può affermare che la startup innovativa ha in sé tutti i canoni configurativi e societari di una srl ma, solo in presenza di sette requisiti ben precisi, è possibile accedere a questo regime che ha determinati benefici da un punto di vista fiscale:
- Modalità di costituzione digitale e gratuita: al netto delle imposte di registrazione fiscale dell’atto e dell’imposta di bollo, non sono previsti costi specifici legati alla creazione della nuova impresa, con un evidente risparmio per gli imprenditori rispetto alla procedura standard con atto pubblico;
- Esonero dai diritti camerali e imposte di bollo: alla startup innovativa non si applica il diritto annuale dovuto in favore delle Camere di Commercio, nonché i diritti di segreteria e l’imposta di bollo abitualmente dovuti per gli adempimenti da effettuare presso il Registro delle Imprese;
- Esonero dall’obbligo di apposizione del visto di conformità per compensazione dei crediti IVA: La normativa ordinaria, che prescrive l’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti IVA superiori a 5.000 euro tramite modello F24, può costituire un disincentivo all’utilizzo della compensazione cd. orizzontale (ossia a valere su tipologie d’imposta diverse dall’IVA). L’esonero dall’obbligo di apposizione del visto per la compensazione dei crediti IVA fino a 50.000 euro può comportare per le startup rilevanti benefici in termini di liquidità;
- Incentivi fiscali per gli investitori in equity:
- per le persone fisiche, una detrazione dall’imposta lorda Irpef pari al 30% dell’ammontare investito, fino a un massimo di 1 milione di euro;
- per le persone giuridiche, deduzione dall’imponibile Ires pari al 30% dell’ammontare investito, fino a un massimo di 1,8 milioni di euro.
Sinteticamente, per la costituzione di una srl startup innovativa le spese si aggirano intorno ai 200 € (imposta di registro più costi per la creazione di pec e firma digitale), la tassazione segue il regime standard IRES delle srl ed è fatto divieto di distribuzioni degli utili.
Generalmente, quando non si ha certezza del proprio modello di business si inizia con il regime forfettario e, solo in seguito, si apre una srl-startup innovativa, perché da un punto di vista fiscale, amministrativo e generale il regime forfettario comporta meno oneri in termini di dispendio di risorse (di vario genere)
In ogni caso si consiglia di compiere una valutazione a 360 gradi, magari accompagnati dai giusti professionisti, su quella che possa essere la scelta maggiormente opportuna.