Glossario

A/B Testing

A/B testing è quando si creano due variazioni differenti di una pagina web, landing page o ad e si manda lo stesso ammontare di traffico su ciascuno di essi. Dopo di che si misura il numero di conversioni per ciascuna variazione e si decreta la vincitrice sulla base di quella che ha generato il maggior numero di conversioni. Quando si decide il vincitore, si indirizza il traffico su quella versione così si può iniziare a beneficiare del maggior tasso di conversione fornito dalla variazione vincente.

Acceleratore d'impresa

L'acceleratore d'impresa è una struttura di supporto alle start-up. Simile all'incubatore, l'acceleratore supporta le imprese nel passaggio dalla fase di avvio alla fase di consolidamento sul mercato.
Un acceleratore può richiedere una quota della società in cambio di piccoli finanziamenti e di mentorship. Tipicamente i programmi di accelerazione durano più di quelli di incubazione.

Acqui-hire

E’ l’acquisto formale da parte di una società di un’altra società (generalmente in difficoltà) con lo scopo di acquisirne i talenti, cioè le persone che ci lavorano. Nel mondo startup, l’acqui-hire spesso è il "soft landing" (cioè l’alternativa più indolore) rispetto alla chiusura della startup stessa.

Agile

E’ una metodologia nata in ambito di sviluppo software e promuove lo sviluppo incrementale del software stesso, enfatizzando la collaborazione e l’adattabilità.

Apertura di credito

E’ una concessione di fido bancario entro un limite d’importo definito.

Blockchain

La blockchain è un protocollo di comunicazione, che identifica una tecnologia basata sulla logica del database distribuito (un database in cui i  dati non sono memorizzati su un solo computer ma su più macchine collegate tra loro, chiamate nodi). E’ la piattaforma su cui oggi moltissime startup sviluppano innovative soluzioni. Alcuni esperti ritengono che possa rappresentare una sorta di "Internet delle Transazioni" e per coloro che guardano oltre al concetto di transazione, una sorta di "Internet del Valore".

Bootstrapping

E’ il processo di auto-finanziamento che vede l’imprenditore sostenere la nascita della startup esclusivamente con i suoi mezzi, senza l’apporto di capitale esterno. Un'impresa nata grazie al "bootstrapping" è stata creata, quindi, esclusivamente grazie all'autofinanziamento. Le fasi iniziali della start-up sono state finanziate dal team d'impresa ricorrendo esclusivamente a mezzi propri provenienti da fondi personali o dalle prime vendite realizzate dalla start-up.

Break Even Point

Il Break Even Point o "punto di pareggio" di un'impresa o di un prodotto indica il livello di produzione o vendita in cui i ricavi pareggiano esattamente i costi. Sulle vendite realizzate dopo il raggiungimento del break even point, l'impresa realizzerà dei profitti. Il punto “break-even” si calcola nel seguente modo: prezzo di vendita meno la somma dei costi variabili e dei costi fissi.

Brevetto

E’ il titolo, assegnato dagli uffici preposti, che tutela un’innovazione tecnica, oppure un prodotto o un processo che fornisce una nuova soluzione a un determinato problema tecnico. Consente a chi ha realizzato un’invenzione di poterla produrre e commercializzare in esclusiva nello stato in cui il brevetto è stato richiesto. Tecnologie coperte da brevetti sono molto più difendibili sul mercato.

Burn Rate

E' il tasso al quale la startup consuma le risorse a sua disposizione. Se una startup ha a disposizione 100.000€ e ne consuma 10.000 al mese per supportare tutti i suoi costi, questo è il suo burn rate e a questa velocità la startup ha 10 mesi di vita, a meno che nel frattempo non ottenga altri finanziamenti/aumenti di capitale. Più il burn rate è elevato meno sarà il tempo che la startup ha a disposizione per rendere il suo progetto sostenibile sul mercato.

Business Angel

Si tratta di investitori privati o di aziende che sostengono la startup con una partecipazione finanziaria (detta "capitale di rischio").

Divenendone soci di minoranza, partecipano alla gestione dell’impresa. Non si tratta di finanziamenti in forma di credito poiché non devono essere ripagati ad un data certa e non fruttano interessi al creditore. L’investimento può essere fatto singolarmente (da 25.000 a 250.000 euro) o in gruppo con investimenti anche fino a 500.000 euro. Esistono anche business angel prevalentemente di natura finanziaria, che investono nel capitale di rischio senza avere coinvolgimenti nell’attività di gestione strategica dell’azienda e limitandosi a ruoli di controllo.

I Business Angels condividono con la startup il know-how, i contatti e partecipano al consiglio d’amministrazione. Contrariamente alle società di venture capital, investono risorse proprie e spesso la loro motivazione non è unicamente legata al guadagno finanziario.

Business Model

E' il modello con cui funziona la startup e che le permette di generare valore nel tempo (A. Osterwalder, Y. Pigneur, A. Smith, 2010, Business Model Generation, auto-pubblicato). Consiste nella spiegazione del meccanismo con cui la startup intende far interagire i seguenti elementi:

  • Partner chiave
  • Attività chiave
  • Risorse Chiave
  • Value Proposition
  • Relazioni con i clienti
  • Canali di mercato
  • Segmenti di Clienti
  • Struttura dei costi
  • Flusso dei ricavi

La definizione del modello di business è un'importante strumento per permettere al management dell'impresa di identificare e gestire le principali dinamiche interne ed esterne che influiscono sul business dell'azienda. 

Si è soliti rappresentarlo attraverso il Business Model Canvas.

Business Plan

Il Business Plan è una sorta di “carta d’identità” dell’impresa che ne indica, in estrema sintesi, la mission, il modello di business, i prodotti e servizi, il mercato e il settore e gli aspetti economico-finanziari. 

E' il documento nel quale un progetto di impresa, o un piano di sviluppo, viene esposto in termini di linguaggio aziendale, con riferimento alle variabili strategiche, tecnologiche, commerciali ed economico-finanziarie. Esso è la base per la richiesta del capitale di rischio e quindi è, spesso, per l’imprenditore il primo strumento di contatto con l’investitore istituzionale.

Capitale di debito

Il capitale di debito prevede un indebitamento a breve, medio e lungo termine con soggetti terzi, con obbligo di rimborso, con modalità e tempi predefiniti in relazione alla tipologia di strumenti e agli accordi contrattuali. La remunerazione è determinata in base ad un tasso di interesse, fisso o variabile, pattuito contrattualmente.
Rientrano nel capitale di debito le seguenti tipologie:

  • finanziamenti bancari a breve
  • obbligazioni
  • mutui
  • leasing
  • factoring
  • altri finanziamenti a medio/lungo termine
  • finanziamenti agevolati/pubblici
  • altri finanziamenti (es. soci).

Capitale di rischio

Il capitale di rischio è conferito dal titolare della società e partecipa al rischio di impresa. E' una risorsa stabile, poiché non vi è obbligo di rimborso, è vincolato all’impresa per durata illimitata e non presenta obbligo formale di remunerazione
Il capitale di rischio si reperisce attraverso:

  • autofinanziamento
  • aumento di capitale sociale (vecchi soci e/o nuovi soci)
  • investitori privati (business angels)
  • investitori istituzionali (Private equity–Venture capital)
  • quotazione sul mercato.

A metà strada tra capitale di debito e capitale di rischio sono i prestiti partecipativi.

Cap Table

Abbreviazione di Capitalization Table, ovvero una tabella che indica chi possiede shares, quanti ne possiede, quanto li ha pagati, quanto valgono adesso, e di conseguenza quanta % possiede della società.

Capital Gain

La differenza tra il prezzo di acquisto di una partecipazione e il ricavo derivante dalla sua vendita. Rappresenta la fonte di ricavo principale di un investitore nel capitale di rischio.

Cash Flow

il cash flow è la capacità di generare cassa e quindi di ripagare il debito e remunerare gli azionisti:

  • il cash flow esprime la differenza tra entrate ed uscite di cassa
  • se l’impresa ha un cash flow positivo (entrate>uscite), l’azienda dispone di risorse liquide per finanziare le gestione corrente, coprire i debiti a breve, ma anche finanziare nuovi progetti
  • un cash flow negativo (entrate<uscite) è indicatore di rischio aziendale, ed è tipico della fase di startup. In questo caso è fondamentale l’analisi di break-even del cash flow, che indica la dimensione minima dell’attività aziendale che determina una generazione di cassa.

La presenza di cash flow negativi ha effetti sul costo del debito dell’azienda. Questa variabile è fortemente influenzata anche dalla struttura, dalla stabilità e dalla prevedibilità dei flussi futuri.

Per le startup che generano fatturato, il cash flow rappresenta anche una componente di autofinanziamento.

Convertible Note

Una convertible note è un veicolo di investimento spesso utilizzato dagli investitori seed che investono in startup che desiderano rimandare la valutazione della startup al momento di un nuovo round di finanziamento o al raggiungimento di una milestone.

Sono strutturate come come prestiti, ma possono essere in una fase successiva convertiti in equity, cioè quote della società. Per l’investitore è dunque un prestito, per la startup un debito. Al fine di compensare l’investitore business angel per il rischio aggiuntivo di aver già investito nel round seed precedente, le convertible note contengono clausole aggiuntive di compensazione o sconti.

Corporate Investor

Il corporate investor è un tipo di investitore in capitale di rischio rappresentato da un'impresa che prende partecipazioni in altre imprese spesso del suo stesso settore di attività o di settori connessi al suo.

Coworking

Il coworking è una modalità lavorativa che prevede la condivisione di spazi fisici e di servizi in apposite strutture nate allo scopo di fornire un'alternativa al lavoro in casa a tanti professionisti e piccoli imprenditori. Il coworking mira inoltre a favorire la sviluppo della dimensione sociale tra coloro che condividono gli spazi e il lavoro collaborativo.
E' possibile affittare una scrivania, una sala riunioni o una semplice postazione a tariffe vantaggiose e per periodi che vanno da poche ore ad alcuni mesi.

Crowdfunding

Il crowdfunding è una modalità di raccolta fondi da un pubblico esteso (una folla). I finanziamenti possono essere di diversa natura - donazioni, prestiti, partecipazioni al capitale - e servire per sviluppare progetti di impresa, lanciare nuovi prodotti, finanziare progetti culturali o sociali ecc. Il crowdfunding è particolarmente indicato per progetti molto specifici che posso suscitare l'interesse di un pubblico ben definito anche se limitato o di un pubblico molto ampio.

Customer Development Model

E' un modello che parte dalla prospettiva dei clienti sviluppando qualcosa nel quale essi siano direttamente interessati nell’acquistare/usare.  

Questo concetto è fortemente promosso da Steve Blank ed Eric Ries che incoraggiano le startup ad avere frequenti feedback dai propri clienti prima di sviluppare troppo il proprio prodotto (nella direzione sbagliata).

I quattro step del modello sono:

  1. Customer Discovery
  2. Customer Validation
  3. Customer Creation
  4. Company Building

Deal Flow

Flusso delle opportunità di investimento individuate e analizzate da un investitore nel capitale di rischio.

I canali da cui si ricevono deals solitamente sono:

  • “Cold emails”
  • Network di conoscenze
  • Eventi (Demo Days, Pitches, etc.)
  • AngelList

Design Thinking

La metodologia del Design Thinking (sviluppata a Stanford e poi diffusasi rapidamente in USA, Canada e in gran parte d’Europa), aumenta notevolmente la capacità delle organizzazioni (aziende profit, no profit, pubbliche amministrazioni ecc.) di prendere decisioni efficaci e redditizie, creando condivisione e “benessere” per tutti i suoi stakeholder, interni ed esterni.

Insegna ai team aziendali a sviluppare il pensiero creativo, sul modello di quello del designer ed a utilizzare un approccio alla soluzione dei problemi ispirato al metodo scientifico utilizzato nella ricerca.

Il mix ben dosato di queste tecniche, che costituiscono il Design Thinking, produce squadre molto coese e determinate, in grado di creare una visione dei problemi che si sposa con l’emergere immediato di potenziali soluzioni innovative, le cui ricadute positive e/o negative appaiono immediatamente più chiare.

Diluizione

La dilution è riferita alle quote societarie e consiste nella diminuzione del valore delle quote detenute provocata dall’aumento di capitale o emissione di nuove quote o esercizio di stock options e altri eventi che incidono sull’assetto delle quote societarie.

Direct Listing

Direct Public Offering è un metodo con il quale è possibile quotarsi in Borsa, simile all’IPO.

E’ un metodo più snello e meno costoso, forse con più rischi rispetto all’IPO, poichè  è l’azienda stessa a gestire il processo in modo diretto senza impiegare i servizi degli intermediari finanziari, tipicamente banche di investimento, senza compiere il roadshow per raccogliere l’impegno dagli azionisti potenziali e senza definire un prezzo di debutto dell’azione.

Disruptive

L’innovazione disruptive è quella che rappresenta una rottura molto decisa con il mercato o il settore nel quale avviene: può essere una tecnologia (un prodotto), un modello di business, l’identificazione di una nuova audience, un cambiamento radicale nei prezzi di mercato.

Due Diligence

Il processo di valutazione della startup. E' una fase delicata e tecnicamente molto complessa, infatti viene spesso affidata ad esperti di valutazioni. Sono attività volte ad approfondire, preventivamente all’investimento, “lo stato di salute” dell’impresa e la corrispondenza dei contenuti del business plan.

Elevator Pitch

La modalità più diffusa per presentarsi ad un potenziale investitore o ad una organizzazione è il cosiddetto "Elevator Pitch" (anche chiamato solo pitch). L'imprenditore ha a disposizione cinque minuti - il tempo imposto da una corsa in ascensore - per presentare la propria impresa in maniera sintetica ed efficiente. Molte organizzazioni, in Italia e all'estero, utilizzano questa modalità di presentazione in eventi dedicati alle start-up.

L'elevator pitch ha quindi come obiettivo di esporre gli aspetti salienti di un progetto d’impresa in un discorso chiaro, conciso ed efficace, in grado di catturare l’attenzione dell’interlocutore di media cultura in pochissimo tempo.
 

Entrepreneur In Residence (EIR)

Si intende un imprenditore d’esperienza che viene “assunto” da una società di Venture Capital per aiutare a valutare le startup target di potenziali investimenti e fungere da mentor delle aziende già presenti nel portfolio.

Equity

Capitale proprio dell'azienda versato, generalmente, attraverso la sottoscrizione di azioni o quote.

La sua remunerazione dipende dalla redditività e dal successo dell’iniziativa, sia in termini di utile prodotto e distribuito ai soci tramite dividendi, sia in termini di aumento di valore delle azioni. L’investitore in cambio del suo apporto chiede una parte di equity, variabile in base a diversi elementi tra cui l’evaluation pre-money, cioè il valore della startup prima dell’investimento.

Exit

Quando un investitore parla di Exit intende la vendita della startup al momento in cui questa ha raggiunto il suo obiettivo in termini di plus valore del capitale. Le possibilità di Exit sono, per esempio:

  • la vendita ad un’altra impresa (Trade sale)
  • il riacquisto da parte del fondatore (Buy Back)
  • la quotazione in borsa (Going Public - IPO).

Expansion Financing

Investimento in capitale di rischio effettuato nelle fasi di sviluppo dell’impresa, realizzato attraverso un aumento di capitale e finalizzato a espandere (geograficamente, merceologicamente ecc.) un’attività già esistente.

Factoring

Si tratta di una forma di finanziamento a breve termine che permette all'azienda di cedere i crediti che essa vanta nei confronti dei propri clienti ad una società finanziaria specializzata (factor). Il factor si fa carico della gestione amministrativa dei crediti, dall'emissione dei mezzi di pagamento fino all'incasso.

Finanziamenti agevolati pubblici

Tra le forme di finanziamento alla start-up vanno considerate anche le opportunità rappresentate da strumenti di finanza agevolata, ovvero quelle forme di supporto finanziario gestite da soggetti pubblici in ambito comunitario, nazionale e locale, che normalmente offrono la possibilità, tramite la partecipazione a procedure di evidenza pubblica e previa presentazione di un progetto dedicato, di coprire parzialmente le spese di personale e i costi esterni sostenuti per la sua realizzazione.

Finanziamenti esterni

I finanziamenti esterni sono rappresentati da mezzi finanziari apportati a titolo temporale da soggetti che non fanno parte della società. La forma più importante è il credito bancario.
In base alla durata si distinguono in:

  • finanziamenti a breve termine (fino a 18 mesi), come le aperture di credito in conto/corrente;
  • finanziamenti a medio termine (da 18 mesi a 5 anni), come i prestiti obbligazionari (che possono anche superare i 5 anni);
  • finanziamenti a lungo termine (oltre 5 anni), come i mutui o i leasing.

Oltre al finanziamento di debito prestato da istituti bancari e analoghi, sono da annoverare tra le forme di finanziamento esterno anche gli apporti di capitale da parte di investitori esterni, ovvero gli investimenti nel capitale di rischio dell’impresa.
Questi investimenti possono essere effettuati da investitori informali – i cosiddetti business angels – e da investitori istituzionali, ovvero da operatori specializzati che gestiscono fondi di venture capital e che con l’apporto di capitale entrano a tutti gli effetti a far parte della compagine societaria e diventano dunque nuovi soci.
Rientrano tra i finanziamenti esterni:

  • Apertura di credito
  • Obbligazioni
  • Mutui e leasing
  • Factoring
  • Prestiti partecipativi
  • Business angel e venture capital
  • Finanziamenti agevolati pubblici

Finanziamenti interni

I finanziamenti interni sono risorse economiche personali apportate dal titolare o dai soci dell’impresa, anche grazie a contributi di parenti e amici. Il ricorso al denaro dei soci evita un eccessivo indebitamento bancario e consente di non mutare l’assetto della compagine societaria.

Il versamento in conto capitale, essendo privo di scadenza, presenta, tra gli altri, il vantaggio di essere vincolato all’impresa per tutta la durata della sua vita e di non soggiacere ai tempi e alle garanzie delle istruttorie bancarie.

Il finanziamento dei soci, invece, è un debito che la società contrae nei confronti di uno o più soci che hanno prestato denaro. Questo prestito è limitato ad un arco temporale più o meno definito e deve essere rimborsato; non è soggetto al rischio d’impresa se non limitatamente: se l’impresa fallisce i soci creditori hanno diritto ad essere rimborsati soltanto dopo aver soddisfatto gli altri creditori. Il finanziamento dei soci può essere fruttifero di interessi o infruttifero.

Follow on

Successivo investimento nel capitale di rischio di un’impresa già partecipata dallo stesso investitore.

Go-To-Market Strategy

E' il piano di una startup per acquisire clienti/users nel mercato prescelto.

La strategia di solito parte dalla risposta di queste 5 domande:

  • CHI è il target che andiamo ad aggredire nel mercato?
  • COSA offriamo al nostro cliente target?
  • QUANTO facciamo pagare il nostro prodotto/servizio per clienti differenziati?
  • COME promuoviamo i nostri prodotti ai clienti target?
  • DOVE promuoviamo e vendiamo i nostri prodotti ai clienti?

Halo Effect

L’effetto alone o halo effect è quell’effetto per cui le caratteristiche positive di un particolare oggetto vengono estese agli altri oggetti della stessa marca (es: questa teoria è stata usata per descrivere come il successo dell’iPod abbia avuto effetti positivi sulla percezione degli altri prodotti Apple).

Hockey Stick Curve

Si intende un grafico che presenta una tasso di crescita iniziale della startup molto basso e all’improvviso invece il tasso si impenna e cresce vertiginosamente. Questa particolare forma che prende il grafico viene chiamata “hockey stick” perchè ricorda la parabola del disco da hockey.

ICO - Initial Coin Offering

E' una forma di finanziamento, utilizzata da startup o da soggetti che intendono realizzare un determinato progetto, resa possibile tramite la tecnologia blockchain. In estrema sintesi, per reperire dei finanziamenti si propone al pubblico (normalmente tramite un cd. “withepaper”) un progetto che sarà realizzato tramite Blockchain con creazione di “token” da cedere, a fronte di un corrispettivo, ai soggetti finanziatori.

Incubatore

L’incubatore d’impresa è una struttura di supporto allo sviluppo dell'impresa. I servizi che offre (formazione, consulenza specialistica, contributi finanziari, networking ecc.) hanno lo scopo di sostenere le imprese durante la fase di avvio (start-up) e di ingresso sul mercato.

Di solito la permanenza all’interno dell’incubatore ha una durata definita.

Internal Rate of Return (IRR)

Tecnicamente è un tasso di sconto, ossia il tasso al quale il valore attuale di una serie di investimenti è uguale al valore attuale dei ritorni di questo stesso investimento.

IRR è spesso usato come indice capital budgeting, è il tasso di interesse che rende il valore attuale netto di tutti i flussi di cassa uguale a zero. Essenzialmente  IRR può essere visto come il ritorno che la startup può ottenere se si espande o investe in se stessa piuttosto che investa capitale al di fuori. E' uno dei più importanti indici di misura di come un Venture Capital misura le performance della startup.

IoT - Internet of Things

E' la possibilità di dotare di un’identità digitale oggetti di uso comune connettendo tra loro gli oggetti grazie a internet, offrendo così ai loro utilizzatori nuove funzionalità.

L’obbiettivo dell’internet delle cose in sostanza è di dare un’identità elettronica alle cose e ai luoghi dell’ambiente fisico (es: le piante comunicano all’innaffiatoio quando è il momento di essere innaffiate etc).

IPO - Initial Public Offering

Offerta pubblica di vendita o di sottoscrizione di azioni di un’impresa, finalizzata ad avviare il processo di quotazione in Borsa.

Lock Up

Accordo tra i soci di una società in base al quale tutti o parte di questi si impegnano a non cedere le proprie partecipazioni prima di una predeterminata scadenza.

Love Capital

Capitale raccolto presso i propri familiari, parenti e amici per l'avvio e/o lo sviluppo dell'impresa.

Noto anche come Family, friend and fool (Fff).

Mentor

Il mentor durante il processo di start up risulta una figura molto importante, soprattutto per chi, come la maggior parte degli startupper, muove i primi passi nel mondo imprenditoriale. I suoi suggerimenti possono essere un utile supporto, specie nella fase di creazione e strutturazione del business plan.

I mentor sono professionisti, esperti, manager, imprenditori che dedicano del tempo a consigliare le startup sulle loro azioni strategiche e tattiche. Di solito i mentor sono anche business angel o operano all’interno di incubatori e programmi di accelerazione.

Mutui e leasing

Solitamente si ricorre a mutui e leasing quando ci si appresta a realizzare un importante investimento di tipo “produttivo”, non per saldare altri debiti o per effettuare acquisti correnti.
Il finanziamento bancario è pari comunemente al 75% del valore del bene per l’acquisto di attrezzature e impianti, al 70% del valore del bene se si tratta di acquisto di immobili, non supera il 50% del valore del bene se è un immobile in costruzione. L’erogazione avviene o in un'unica soluzione anticipata o per stato avanzamento lavori.
Per tali prestiti sono necessarie garanzie (anche personali) che consentono alla banca di recuperare le somme prestate nel caso di insolvenza da parte del debitore.

Il leasing consente ad una impresa di locare un bene, mobile o immobile, per un determinato numero di anni da una società - la società di leasing appunto - che lo acquista per conto dell’impresa locataria. Alla scadenza del contratto di locazione la locataria può scegliere se acquistare il bene pagando la differenza, restituire il bene o prorogare il termine del contratto di locazione.

Il leasing consente di ottenere diversi vantaggi sotto diversi profili:

  • fiscale attraverso la deduzione dei canoni
  • per rapidità  rispetto al credito bancario a medio lungo termine
  • perché evita l’obsolescenza dei beni utilizzati
  • finanzia l’intero valore dei beni
  • migliora la performance finanziaria non richiedendo ingenti quantitativi di denaro da utilizzare in un'unica soluzione
  • non prevede la concessione di garanzie reali e pertanto non intacca le eventuali proprietà aziendali.

MVP - Minimum Viable Product

Si tratta di un prodotto che presenta le caratteristiche di base per funzionare e per essere rilasciato al pubblico per i test e per ricevere i feedback in modo rapido e efficace.

E’ l’approccio seguito da chi fa beta testing e preferisce rilasciare una versione immatura molto presto, sfruttando il vantaggio di un feedback anticipato, piuttosto che rilasciare una versione più matura che potrebbe non riscontrare l’interesse dei potenziali user. Si caratterizza, infatti, per essere fatto principalmente nella primissima fase di vita di una start-up, per capire i feedback e suggerimenti da parte degli "early adopter".

Fondamentale per capire subito se si sta costruendo un prodotto che il cliente non vuole in modo tale da cambiare prima che sia troppo tardi e per mostrare ai potenziali investitori o partner finanziari la capacità di realizzazione di ciò che ci si propone di fare aumentando così la credibilità del progetto.

NDA - Non Disclosure Agreement

Un accordo tipico attraverso il quale due o più parti (es. la startup e gli investitori) si impegnano alla riservatezza sulle informazioni sensibili e confidenziali condivise.

Obbligazioni

Sono titoli di debito emessi da società di capitali per ottenere un prestito dagli obbligazionisti senza ricorrere a finanziamenti bancari. Rappresentano pertanto prestiti che gli obbligazionisti fanno alle società.

Open Innovation

E' un processo di sviluppo di nuovo valore, innovazione e avanzamento tecnologico di un’azienda attraverso il ricorso a risorse esterne all’azienda stessa (Henry Chesbrough). Nel contesto startup, questo concetto è divenuto molto importante poichè ha creato un modello di riferimento per la collaborazione tra aziende consolidate e startup.

Option plan

Un piano di opzioni, solitamente per impiegati e management. Un’opzione è definita come il diritto ad acquistare una determinata quantità di quote o azioni, ad un determinato prezzo.

Le opzioni sono molto usate in quanto fino a quando non si esercitano non generano redditto e quindi non sono soggette a tassazione. 

Option Pool

L’option pool è il pacchetto di azioni o quote che vengono destinate ai dipendenti, manager, collaboratori dell’azienda.

Outsourcing

E’ l’esternalizzazione di un processo particolare.

Si fa per 4 motivi principali:

  • Genera un taglio dei costi
  • Consente di trovare risorse con competenze altamente specifiche
  • Si può affidare l’attività ai migliori esperti di un determinato mercato
  • Consente di essere flessibili poiché è una risorsa di cui si può usufruire On Demand.

Pivot

Significa cambio di direzione. E’ una correzione di entità variabile che si apporta al business model dopo aver testato varie ipotesi e che dovrebbe permettere una performance migliore della startup.

Premature Scaling

E' una delle cause principale di fallimento per le startup se fatta male.

Si intende spendere soldi oltre il necessario per far crescere il business (es: assumere personale extra, marketing troppo costoso, leasing, perfezionare troppo il prodotto inizialmente, etc.) prima di aver trovato il giusto adattamento/taglio del prodotto o mercato.

Prestiti partecipativi

I prestiti partecipativi sono un particolare tipo di finanziamento a medio-lungo termine (tra 5 e 10 anni più una fase di pre-ammortamento) che assicura all'impresa l'apporto di liquidità per fare nuovi investimenti e migliorare l'aspetto patrimoniale della società.

E' particolarmente idoneo per finanziare programmi di sviluppo, ammodernamento, innovazione o ristrutturazione.
Rappresenta tipicamente una forma di capitale per lo sviluppo. Il prestito partecipativo è usufruibile anche dalle società di persone che però intendono trasformarsi in società di capitale proprio grazie ad esso.


Nei prestiti partecipativi si ha un rapporto trilaterale: banca, società e soci terzi obbligati. La società finanziata si obbliga a corrispondere alla banca, alle scadenze, il rimborso delle rate del finanziamento e i soci, a loro volta, si impegnano con la società a fornirle, a scadenze prestabilite, le somme necessarie per rimborsare le rate.
Si pongono in tal modo le premesse di un aumento del capitale sociale con versamenti effettuati man mano che avviene il rimborso del prestito.

Private Equity

Il private equity è un'attività finanziaria che vede un investitore istituzionale, ad esempio un fondo di venture capital, rilevare quote di un'impresa sottoscrivendo partecipazioni al capitale azionario. Gli opertori di private equity acquiscono quote per un arco temporale medio-lungo, in aziende dotate di un progetto e di un potenziale di sviluppo. Private Equity è tradotto in italiano dal termine “Investimento Istituzionale nel Capitale di Rischio”.

Un fondo di private equity a differenza del venture capitalist, di solito acquista il controllo di maggioranza di una società già matura.

Proprietà Intellettuale

E’ l’insieme dei principi giuridici che regola le questioni brevettuali, la tutela del brand (marchio, logo, ecc) e il copyright eventuale. E’ un argomento molto delicato, geograficamente variegato, e in grande evoluzione che può richiedere la consulenza di uno professionista specializzato.

Round A

Si parla di first stage financing (Round A) quando l’avvio dell’attività produttiva è completato, ma la validità commerciale del prodotto o servizio è ancora da verificare e sostenere. L’imprenditore in questo caso cerca fondi per finanziare un business già esistente, ma che necessita di essere lanciato e crescere. In questo tipo di operazioni sono già superate le fasi di ideazione, progettazione, sperimentazione, è quindi possibile che l’investitore abbia un profilo meno tecnico e più commerciale: il suo intervento si basa prevalentemente sul finanziamento e sulle competenze manageriali necessarie per il successo nella commercializzazione del prodotto.

Round B

Si tratta di una modalità di investimento particolarmente adatta alle esigenze di una startup di media dimensione,mature per fare quel salto dimensionale necessario per consolidare o migliorare la propria posizione all’interno del contesto competitivo. Vengono attivati finanziamenti che aiutano imprese che si trovano in una situazione stabile, consolidata, che hanno bisogno di capitali per realizzare operazioni di crescita, quali ad esempio acquisizioni di altre società, ingresso in nuovi mercati, realizzazione di cambiamenti interni che comportano investimenti ingenti.

SaaS - Software as a Service

E' il modello di distribuzione del software oggi prevalente tra le software company, abilitato dal cloud, che prevede che una certa applicazione venga messa a disposizione del cliente via internet e venduta come abbonamento. E’ principalmente sviluppato per il B2B.

Scale Up

E' una società innovativa che ha già sviluppato il suo prodotto o servizio, ha definito il suo business model (scalabile e ripetibile, appunto), opera sul mercato e presenta alcune caratteristiche di successo che le permettono di ambire a una crescita internazionale in termini di mercato, business, organizzazione, fatturato.

Sotto il profilo finanziario, lo scopo della scaleup e della sua crescita è anche quello di ripagare i suoi investitori, attraverso una forma di exit.

Seed Capital

Partecipazione finanziaria durante la fase iniziale della creazione dell’azienda.

In questa fase sono spesso disponibili unicamente una prima versione del piano finanziario e i primi prototipi (o schizzi) del prodotto.

Shareholder

Socio dell'azienda, letteralmente detentore di quote (share).

Stakeholder

Chiunque abbia un interesse (stake) nell'azienda o in quello che l'azienda fa, direttamente o indirettamente.

Spin-Off

Con il termine spin off si indica quella modalità di nascita di una nuova impresa in cui sono coinvolte risorse umane che si distaccano da una determinata organizzazione. Si crea, quindi, un nuovo spin off ogni volta che soggetti, impegnati in contesti industriali, accademici o istituzionali, danno vita ad una iniziativa imprenditoriale, valorizzando le esperienze professionali e il know how maturato.

Start up

Con il termine start-up si identifica l'operazione e il periodo durante il quale si avvia un'impresa. Si tratta di solito di imprese appena costituite, nelle quali vi sono ancora processi organizzativi in corso. Nella fase di start-up possono avvenire operazioni di acquisizione delle risorse tecniche correnti, di definizione delle gerarchie e dei metodi di produzione, di ricerca di personale, di attività per l’accesso al mercato.

Stealth Starup

E' una startup che agisce con discrezione, evitando l’attenzione dei media e del pubblico. Può essere fatta per nascondere informazioni ai competitor o per gestire in un particolar modo la propria immagine.

Storytelling

Si intende l’arte di raccontare una storia  in maniera interattiva usando parole e azioni per rivelare gli elementi e le immagini in modo da incoraggiare l’immaginazione di chi sta ascoltando. Un consiglio per gli startupper: “Tell it, don’t Sell it”.

TAM SAM SOM

llTAM SAM SOM è uno strumento che serve a misurare la grandezza di un mercato o ancora meglio ad identificare quanto il business possa essere profittevole.

TAM - Total Addressable Market: è il mercato totale disponibile.
SAM - Served Available Market: è il mercato potenzialmente disponibile.
SOM - Serviceable and Obtainable Market: è il mercato realmente ottenibile.

Term Sheet

E’ un documento preparatorio del contratto vero e proprio, firmato da startup e investitore che delinea i punti essenziali dell’accordo e, generalmente, vincola la startup a non portare avanti trattative con altri investitori.

Traction

Si intende la prova che qualcuno vuole il tuo prodotto, l’evidenza quantitativa della richiesta del mercato.

La si può intendere come l’insieme dei valori nel seguente ordine (da adattare ad ogni singola startup):

  • Profitability
  • Revenue
  • Active users
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Valuation

E’ il processo attraverso il quale il valore di una startup viene individuato e determina quindi quanto capitale la startup può riuscire a raccogliere e cedendo quale equity. 

Nelle trattative tra startup e investitori è spesso oggetto di contrasto, sopratutto nelle fasi early stage. I round d’investimento successivi al primo sono tendenzialmente influenzati dalla valutazione nel primo investimento. 

Venture Capitalist

I Venture Capitalist sono investitori nel capitale di rischio di società con forte potenziale di crescita. Oltre all'aporto di capitali, danno anche valore aggiunto alle società investite sotto forma di consulenza direzionale e strategica. Effettuano investimenti maggiori dei business angel e di durata anche più lunga. Proprio per il fattore rischio, l’investitore dedica tempo e risorse al controllo dell'investimento effettuato.
La decisione, da parte di un business angel o di un venture capitalist, se investire o meno in una start-up dipende da numerosi elementi: la cultura organizzativa dei proponenti, i loro curricula e competenze, la capacità di comunicazione interna e di prendere decisioni, il sistema organizzativo, oltre che, ovviamente, le previsioni di mercato.

Write-off

Abbattimento totale o parziale del valore della partecipazione detenuta da un investitore nel capitale di rischio a seguito della perdita di valore permanente della società partecipata ovvero della sua liquidazione o fallimento con conseguente riduzione della quota detenuta o uscita definitiva dalla compagine azionaria.

Zombie Startup

Si riferisce a quelle startup che mostrano un aumento minimo di traffico web negli ultimi anni e continuano ad operare nel mercato.
Esempio: una startup viene reclamata come un “big deal”, ma ha crescita zero negli scorsi 2 anni.