Per poter soddisfare il settimo requisito di accesso al regime delle startup innovative si può puntare su Ricerca & Sviluppo: queste spese devono essere uguali o superiori al 15% del valore del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione della startup innovativa.
I principi contabili nazionali disciplinano cosa è concepito come Ricerca & Sviluppo: in aggiunta a quanto previsto dagli stessi, solo per il regime delle startup innovative, si possono annoverare tra le stesse spese quelle legate ai costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attività di R&S, inclusi soci e amministratori.
Le spese devono risultare all’interno dell’ultimo bilancio approvato, con il necessario approfondimento in nota integrativa. Se non c’è invece un bilancio (perché la startup si trova nel primo anno di vita), è necessario produrre una dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante.
Nel momento in cui si fa richiesta per accedere al regime, verrà controllato questo parametro dalla CCIA locale.
Non esiste un vademecum formale sulle caratteristiche che debba avere la risorsa umana con le relative mansioni, tuttavia è logico affermare che la stessa risorsa debba avere delle caratteristiche e delle mansioni che possano effettivamente permettergli di poter svolgere il lavoro connesso con la R&S e poter arrivare a risultato, come spesso capita in questo campo, con efficienza.
Si ricorda che il settimo requisito può essere alternativo: oltre alle spese in R&S ci sono le due alternative legate da un lato ad avere due terzi della forza lavoro con laurea magistrale, dall’altro lato a essere titolari, depositari o licenziatari di almeno una privativa industriale in determinati settori.
Si consiglia quindi di soddisfare il settimo requisito con le spese in R&S solo le stesse fossero effettivamente presenti.