"La tecnologia è troppo importante per essere lasciata agli uomini!"

L'economia digitale e il settore delle app in Europa sono in piena espansione, ma dove sono le donne?

Dati sulle donne nell'economia digitale:

  • in Europa solo 9 sviluppatori su 100 sono donne;
  • solo il 19% dei manager nel settore delle ICT è di sesso femminile (rispetto al 45% in altri settori dei servizi);
  • solo il 19% degli imprenditori nel settore delle ICT è di sesso femminile (rispetto al 54% in altri settori dei servizi);
  • meno del 30% della forza lavoro nel settore delle ICT è di sesso femminile;
  • il numero di donne laureate in informatica è in calo (3% di donne rispetto al 10% di uomini).

La Commissione europea lancia oggi una campagna per trovare e celebrare modelli che incoraggino le giovani donne e le ragazze a intraprendere lo studio e a perseguire una carriera nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT). La Commissione invita le donne (ma anche gli uomini!) a realizzare un video per condividere la propria storia di successo nell'economia digitale, così da ispirare altre donne e ragazze e spingerle a considerare una carriera nel campo della tecnologia.

Contesto

La campagna si basa su uno studio della Commissione sulle donne nel settore delle ICT, secondo il quale il modo migliore per attrarre più donne verso la carriera digitale è dare visibilità alle professioniste attive nel comparto, trasformandole in esempi da seguire. I percorsi professionali da cui prendere spunto possono inoltre contribuire a far sì che le donne già operanti nel settore vi rimangano fino a fine carriera.

Attrarre più donne verso il digitale è un imperativo economico. Secondo lo studio, con una percentuale femminile nel comparto digitale pari a quella maschile, il PIL europeo registrerebbe un incremento di circa 9 miliardi di euro l'anno (1,3 volte il PIL di Malta). Le aziende con più donne ai posti di comando sono più redditizie del 35% e assicurano ai propri azionisti il 34% in più di utili rispetto ad altre imprese dello stesso tipo.

Le donne sono inoltre particolarmente sottorappresentate nelle posizioni manageriali e di responsabilità. Sebbene si tratti di un problema generalizzato, la percentuale di capi donne nel settore delle ICT è molto inferiore a quella di altri comparti: solo il 19,2% degli addetti del settore delle ICT ha un capo donna, contro il 45,2% di altri settori.

Le donne imprenditrici nel settore delle TIC, oltre a guadagnare il 6% in più rispetto alle donne non imprenditrici nello stesso settore, sono più soddisfatte del loro posto di lavoro, sentono più delle altre di svolgere bene il proprio lavoro e guadagnano di più rispetto alle dipendenti impiegate nello stesso comparto. Il rovescio della medaglia, tuttavia, sta nel fatto che accusano un più forte livello di stress.

Il problema è aggravato dal fatto che le donne tendono ad abbandonare il settore a metà carriera più frequentemente degli uomini, alimentando così il fenomeno della "leaky pipeline", metafora di una conduttura che perde, dalla quale "sgocciolano via" costantemente le risorse umane femminili. In effetti, il 20% delle trentenni con un diploma universitario di primo livello nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione lavora effettivamente nel comparto, contro appena il 9% delle donne di oltre 45 anni in possesso dello stesso titolo di studio.

Dal canto loro, i datori di lavoro sostengono di avere difficoltà a trovare professionisti delle ICT e l'Europa potrebbe presto trovarsi ad avere fino a 900 000 posti vacanti nel comparto, il che priverebbe il vecchio continente di un'opportunità per combattere la disoccupazione di massa e metterebbe a repentaglio la sua competitività digitale.

Aderite alla campagna: realizzate un video raccontando la vostra storia sulla vita nel settore digitale e caricatelo sulla pagina Facebook "Every Girl Digital".

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