Dal MISE ok a decreto attuativo per credito d'imposta a ricerca e sviluppo

Il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha infatti annunciato la firma del decreto attuativo relativo all'incentivo, intervenendo all'Assemblea annuale di Confindustria.

Passando in rassegna gli strumenti predisposti dal Governo per stimolare l'innovazione e la competitività delle imprese, la Guidi si è concentrata in particolare sul credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo e sul Patent box, previsti dalla Legge di Stabilità 2015.

Credito d'imposta per R&S
Il ministro ha annunciato di aver appena firmato il decreto attuativo relativo al credito d'imposta per le attività di ricerca e sviluppo.

Le spese ammissibili all'agevolazione comprendono:

  • lavori sperimentali o teorici aventi quale principale finalità l’acquisizione di nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza la previsione di applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette;
  • ricerca pianificata o indagini critiche volte ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi, consentire un miglioramento di quelli esistenti o mirate alla creazione di componenti di sistemi complessi;
  • acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale con l'obiettivo finale di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati;
  • produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizione che non siano impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali;
  • quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio;
  • competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale anche acquisite da fonti esterne,
  • spese per il personale altamente qualificato impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, in possesso di un titolo di dottore di ricerca, iscritto ad un ciclo di dottorato presso un'università italiana o estera, o in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico;
  • spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca ed organismi equiparati e con altre imprese, comprese le start-up innovative.

Il credito d'imposta sarà pari a un massimo del 25% delle spese di ricerca e sviluppo incrementali sostenute nel periodo 2015-2019 rispetto alla media del triennio 2012-2014. L'intensità dell'incentivo sale invece al 50% per le spese relative all'assunzione di personale altamente qualificato impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo e ai contratti di ricerca.

L'incentivo è riconosciuto fino ad un importo massimo annuale di 5 milioni di euro per ciascun beneficiario ed è ammesso a fronte di una spesa minima di 30mila euro.

 

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