Innovazione con il crowdfunding? Si può fare!

Data inizio
Luogo
Arena Startup e Finanza - Pad.33
R2B Research to Business
Fiera di Bologna, Pad. 33

Si può innovare con il crowdfunding? Certo, si può fare. E non si tratta solo di innovazione tecnologica di prodotto.

Il crowdfunding è potenzialmente uno strumento “multifunzione” che è in grado di sfruttare le dinamiche “crowd” per molteplici scopi:

  • svolgere un test di mercato a costi bassissimi;
  • realizzare una campagna di marketing con effetti fino a venti volte maggiori che attraverso i metodi tradizionali;
  • aggiustare in corsa la propria value proposition;
  • fare un test di prodotto su beta tester “autocandidati”;
  • sfruttare metodi alternativi di prevendita di un prodotto;
  • valutare la willingness to pay dei futuri clienti; sondare l’interesse dei venture capital;
  • sbagliare senza rischiare di perdere troppi capitali nella fase di sviluppo dell’idea.

Sicuramente non è un gioco da ragazzi e ce lo dimostreranno a R2B 2015 Samuele Rocca, co-founder di Ovumque e Mirko Bretto, co-founder e digital strategist di ALYT, che dopo le rispettive esperienze nazionali e internazionali hanno inoltre deciso di fare massa critica e di unire le forze per penetrare il mercato.

Tra i pilastri della cosiddetta sharing economy, raccontata in maniera chiara ed efficace da Rachel Botsman (http://www.fastcoexist.com/user/rachel-botsman) nel recente articolo Defining The Sharing Economy: What Is Collaborative Consumption—And What Isn't? (http://www.fastcoexist.com/3046119/defining-the-sharing-economy-what-is-collaborative-consumption-and-what-isnt) il crowdfunding ha come primo obiettivo, ovviamente, quello di raccogliere finanziamenti. Diversi sono i casi, negli ultimi anni, di campagne che hanno raccolto cifre importanti, dai € 100k ai € 500k, che hanno permesso a startup (soprattutto tecnologiche) di superare lo scoglio iniziale delle spese di ricerca e sviluppo del progetto, di prototipazione, delle prime produzioni e distribuzioni.

Ora, da un lato, incubatori o acceleratori mettono spesso a disposizione cifre che si aggirano attorno ai € 25k per le startup che vengono selezionate e, dall’altro, istituti finanziari o investitori professionali non “si scomodano” per meno di € 1M. Può il crowdfunding svolgere la funzione di carburante iniziale per le startup?

A giugno verrà lanciato il Fondo di Venture Capital di Invitalia (http://www.economyup.it/startup/2629_invitalia-pronto-al-via-il-fondo-di-venture-capital-50-milioni-per-150-startup.htm) che andrà, per la maggior parte, a foraggiare il programma di agevolazioni alle startup Smart&Start (http://www.smartstart.invitalia.it/site/smart/home.html, che Invitalia stessa gestisce per conto del Ministero dello Sviluppo Economico): €50M per 150 startup, per un totale di circa € 500k ognuna. Se e in che modo questo strumento si potrebbe integrare con il crowdfunding? Esistono altri strumenti di finanza innovativa che possono essere utilizzati in maniera complementare o alternativa?

Proveremo a dare qualche risposta e qualche suggerimento all’interno dell’Arena Startup e Finanza - Pad.33.

Qui il link per l’iscrizione gratuita al workshop:http://www.rdueb.it/rdueb15/schedules/innovazione-con-il-crowdfunding-si-puo-fare/