Buongiorno, quando il nostro legislatore ha deciso di creare “le Società a Responsabilità Limitata Semplificate” la ratio era proprio quella di andare ad aiutare gli aspiranti imprenditori a “ridurre le spese”: senza considerare il capitale sociale, vi è una spesa di circa 800 € iniziali.
Tuttavia questa caratteristica che in una prima istanza può essere percepita come positiva, ha in sé dei risvolti negativi.
Infatti, in un progetto imprenditoriale “sano” il capitale sociale della costituenda azienda deve avere un buon ammontare per evitare di ricadere in situazioni poco piacevoli, sintetizzabili con due esempi.
Il primo caso è quello in cui, avendo poco capitale per la costituzione, per le attività di quotidiana gestione aziendale, o per gli investimenti ci si ritrova a dover ricorrere alla richiesta di prestiti, creando debito. Questo debito sarà sicuramente più alto del nostro capitale sociale di un euro, creando così degli scompensi poco rassicuranti per la vita aziendale interna e per gli stakeholders esterni.
Il secondo caso è invece quello in cui l’azienda, durante l’anno di attività, non riesca a chiudere il bilancio in utile: entro un periodo delineato, essendo il risultato d’esercizio (dell’anno) negativo e magari superiore all’ammontare del capitale sociale, si è costretti ad andare dal notaio (pagando la relativa parcella) per ripianare questa perdita (versando capitale sociale), ledendo così tutti i benefici goduti dalla iniziale costituzione “leggera”.
D’altro canto, se decidessi di costituire una startup innovativa avresti dei costi iniziali maggiori, ma altrettanti benefici in termini amministrativo-burocratici e procedurali.
Infine, si ricorda che si può costituire una Società a Responsabilità Limitata Semplificata e poi, qualora la SRLS avesse i requisiti per diventare startup innovativa può richiedere l’iscrizione nella sezione speciale delle start up presso il registro imprese della CCIAA.