Buongiorno Mario, dopo diversi anni di confusione e dibattiti sul tema, il MISE, con circolare Protocollo n. 560010 del 27/12/2017, ha chiarito il fatto che sia sempre necessario un notaio in caso di fattispecie di aumenti di capitale.
Infatti, mentre per la validità delle delibere di modifica dell’atto costitutivo e/o dello statuto è sufficiente l’apposizione della sottoscrizione digitale, nel caso in cui la delibera di modifica abbia ad oggetto un aumento di capitale l’atto dovrà essere sottoscritto con firma digitale autenticata da Notaio o da altro pubblico.
Il tema è ancora particolarmente “caldo” nell’ecosistema startup italiano, perché c’è la consapevolezza che la povertà del nostro ecosistema derivi in buona parte dalla mancanza di investimenti. Questa mancanza è imputabile quindi anche ad un sistema così complicato e macchinoso di aumento di capitale, per il quale i potenziali investitori e gli startupper, vengono scoraggiati da un processo particolarmente macchinoso.