Creatività sì, ma senza budget

Dallo studio condotto dalla Commissione Europea emerge l'impossibilità d'accesso al credito, per le industrie culturali e creative

Le banche chiudono le porte, davanti alle richieste di finanziamento da parte delle industrie culturali e creative europee. Questa è la sconfortante notizia che emerge da uno studio condotto dalla Commissione Europea, dal quale si evince la forte difficoltà economica in cui si trovano le industrie culturali e creative.

Sebbene esse risultino essere una componente radicata nel mercato europeo, in quanto rappresentano il 4,4% dell'economia, la mancanza di corrispondenza tra domanda ed offerta nel mercato dei prestiti fa sì che questo settore produrrà un deficit destinato ad aumentare esponenzialmente nei prossimi 7 anni.

Lo studio condotto si prefigge di porre l'attenzione su questo problema, con la speranza di ottenere, da parte dell'UE, un Fondo di Garanzia finanziaria, nel contesto del nuovo Programma Europa Creativa, che sarà attivo a partire dal 2016.

 

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