Il tirocinio (stage) non curriculare, ossia quello finalizzato ad agevolare le scelte professionali dei giovani, nella fase di transizione dalla scuola al lavoro, è stato oggetto di revisione con l’art. 1, comma 34, Legge n. 92/2012 (c.d. Legge Fornero). La legge ha demandato alle Regioni il compito di individuare e approvare delle linee guida. In data 24/01/2013, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni, ha, appunto, approvato tali linee guida.
La Regione Emilia Romagna, con la legge regionale n. 7 del 19/07/2013, ha regolamentato tale materia.
I tipi di tirocinio non curriculari possono essere di tipo:
A) Formativo e di orientamento;
B) Di inserimento/reinserimento al lavoro;
C) Di orientamento e formazione o di inserimento/reinserimento per persone con disabilità e in condizioni di svantaggio;
D) Di orientamento, formazione e inserimento o reinserimento finalizzato all'inclusione sociale, all'autonomia delle persone e alla riabilitazione.
I tirocini devono essere regolati da un’apposita convenzione, stipulata tra il soggetto che ospiterà il tirocinante (c.d. soggetto ospitante che può essere un datore di lavoro pubblico o privato, in questo caso la vostra società) e un soggetto promotore (ad esempio l’università presso la quale il futuro tirocinante risulta studente) garante della regolarità e della qualità del percorso.
Ciascun percorso si deve basare su un progetto formativo individuale che ne stabilisca gli obiettivi di apprendimento. Per garantire la qualità della formazione e la sua omogeneità su tutto il territorio, la Regione prende a riferimento per la progettazione dei tirocini le qualifiche del Sistema regionale (SRQ).
La vostra (costituenda) società, prima di attivare il tirocinio non curriculare, deve:
- essere in regola con la normativa sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
- individuare un responsabile che assista il tirocinante;
- sottoscrivere con l’Università la convenzione e il progetto formativo, tramite la piattaforma on line sul portale Lavoro per Te;
- inviare entro il giorno precedente l’avvio del tirocinio la comunicazione obbligatoria al centro per l’impiego, tramite il SARE;
- assicurare presso l’INAIL il citato tirocinante, quindi pagare il relativo premio e inviare, nei termini di legge, la denuncia delle retribuzioni;
- utilizzare il tirocinante per le attività coerenti con gli obiettivi formativi del tirocinio;
- (…)
Il numero di tirocinanti che un datore di lavoro può ospitare contemporaneamente dipende dal numero dei suoi dipendenti a tempo indeterminato (salvo alcuni tipi di tirocinio):
- nelle unità produttive fino a 5 dipendenti a tempo indeterminato, 1 solo tirocinante alla volta;
- nelle unità produttive con 6/20 dipendenti, non più di 2 tirocinanti contemporaneamente;
- (…)
La durata del tirocinio, dipende dal tipo (A-B-C-D). Normalmente vanno da un minino di 6 mesi ad un massino di 2 anni.
Per quanto riguarda il compenso, la legge regionale prevede che in Emilia-Romagna ai tirocinanti sia attribuita un’indennità di almeno 450 euro al mese (salvo particolari tipi di tirocini, per i quali potrebbe intervenire un soggetto diverso dal soggetto ospitante).
Sino al 22 maggio 2016, per i tirocini attivati nell’ambito del programma GARANZIA GIOVANI, l’indennità mensile veniva finanziata (erogazione diretta al tirocinante dall’INPS) sino ad un massimo di 300 euro, mentre la restante parte veniva corrisposta direttamente dal soggetto ospitante.
Inoltre, era previsto un super bonus per le stabilizzazioni a tempo indeterminato, effettuate tra il 1° marzo 2016 e il 31 dicembre 2016, dei tirocini, sia curriculari che extra, stipulati sempre nell’ambito del Programma GARANZIA GIOVANI entro il 31 gennaio 2016.
Successivamente, è stato introdotto un incentivo per le aziende che assumono a tempo determinato/indeterminato, entro il 31 gennaio 2017, giovani che:
- sono registrati al Programma garanzia giovani
- hanno un’età compresa tra i 16 e 29 anni
- non sono inseriti in percorsi di studio, formazione, non lavorano.
Attualmente, come riportato nel sito http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/garanzia-giovani/imprese/opportunita/bonus-occupazionale
I fondi del bonus occupazionale sono esauriti in quanto l’Emilia-Romagna ha già impegnato i 74 milioni di euro a disposizione per l'attuazione del programma europeo Garanzia Giovani ed è in attesa di nuove risorse per dare continuità al programma.