Buongiorno,
in premessa è necessario ricordare che al regime di Startup Innovativa possono accedere le società di capitali tra cui srl e srls, costituite anche in forma cooperativa, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato, e che possiedono sette precisi requisiti:
- sono costituite da meno di 5 anni (sempre non prima del 18/12/2012);
- hanno sede principale in Italia (o in altro Paese membro dell’Unione Europea o in Stati aderenti all'accordo sullo Spazio Economico Europeo, purché abbiano una sede produttiva o una filiale in Italia);
- non distribuiscono o non hanno distribuito utili;
- hanno un valore annuo della produzione inferiore ai 5 milioni di euro;
- hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente “lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”;
- non sono costituite da fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda;
- possiedono almeno uno dei tre seguenti requisiti:
- una quota pari al 15% del valore maggiore tra fatturato e costi annui è ascrivibile ad attività di ricerca e sviluppo
- la forza lavoro complessiva è costituita per almeno 1/3 da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, oppure per almeno 2/3 da soci o collaboratori a qualsiasi titolo in possesso di laurea magistrale
- l’impresa è titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto registrato (privativa industriale).
In secondo luogo, si vuole sottolineare come sia una condizione molto rara quella di una startup unipersonale: solitamente infatti le startup innovative affrontano un percorso di crescita così complesso che è improbabile pensare che una persona possa sobbarcarsi tutte le attività, di tipologie estremamente diversa tra loro.
E’ proprio questa scarsità di risorse che condiziona, non solo nel breve, ma anche nel medio-lungo periodo, la vita di una startup: per questo motivo, per far fronte a necessità tecnologiche, produttive, commerciali, organizzative e così via, le startup cercano capitali di terzi (investimenti o prestiti).
È quindi necessario sottolineare come, anche se rare, le startup innovative unipersonali siano ammesse dal nostro sistema.
In questo contesto, la fattispecie da lei descritta (con un socio “finanziatore”) risulta essere una soluzione interessante utilizzata da diverse startup: un team di lavoro (teniamo a sottolineare ancora una volta come sia rarissima la condizione di persone singoli che portano avanti un progetto) permette ad un investitore di entrare nelle quote sociali durante la fase di costituzione, proprio per finanziare questa fase di primissimo avvio.
Nel gergo del funding, in questa fase solitamente le startup vengono infatti finanziate dalle famose “3F”: family, friends and fools; le prime persone vicine che credono nel progetto e consentono alla startup di partire con la cassa necessaria.
Inoltre, per l’investitore si tratta di un investimento detraibile (deducibile se azienda).
Da un punto di vista dell’iter, avrete bisogno di avviare una trattativa con lo stesso per capire quanta percentuale della società verrà ceduta in cambio dei soldi dell’investitore.
A seguito dovrete individuare il ruolo dell’investitore stesso (mero finanziatore o impegnato attivamente nella vita della startup come consigliere tecnologico o commerciale ad esempio). Una volta stabiliti gli elementi precedenti, per passare alle cose formali, sarà necessario rivolgersi ad un Notaio per l’atto di acquisto delle quote societarie, e darne notizia attraverso apposito iter e format, al Registro delle Imprese della Camera di Commercio territoriale.
Conseguentemente per rispondere alla sua domanda, lo scenario da lei ipotizzato è possibile e si configurerebbe come esposto sopra.
Un valido scenario alternativo è costituito dalla creazione di un team che possa sostituire, con competenze e/o cassa, le necessità che il socio investitore avrebbe dovuto coprire con il suo investimento iniziale.
Un altro scenario alternativo è costituito dal reperimento delle suddette risorse economico-finanziarie attraverso dei bandi e/o delle risorse di finanza agevolata che vi permettano di svolgere con efficacia questa fase di startup del progetto imprenditoriale.