StartUp in the Net: MetaRing

Marco Vasapollo

MetaRing: ovvero modellare modelli che ne creano di nuovi

Abbiamo incontrato alcune startup che ASTER ha seguito nel loro processo di crescita e di sviluppo e racconteremo, attraverso  8 interviste, in che modo hanno sfruttato e messo a frutto le opportunità e i servizi offerti attraverso i vari percorsi e bandi regionali.

Iniziamo oggi con MetaRing, startup incubata alle Serre di Aster che si occupa di blockchain.


Chi non si occupa di informatica di fronte parole come metamodellazione, blockchain o cloud potrebbe provare un senso di smarrimento dovuto alla nebulosità di certi argomenti considerati molto tecnici. Mentre illustra la sua startup Marco Vasapollo riesce a rendere comprensibili con estrema facilità gli infiniti – oramai – percorsi degli algoritmi perché, come giustamente afferma “a questi livelli non si tratta di informatica o matematica ma è filosofia”. Marco è un trentaduenne laureato in ingegneria informatica di origine calabrese founder di MetaRing, una startup nata dal 2017, anno in cui è stato anche selezionato da Aster per iniziare il periodo di incubazione alle Serre.

“Per spiegare cosa facciamo posso fare un esempio: come i muratori hanno la cazzuola, i programmatori hanno strumenti come MetaRing che li agevolano nel loro lavoro” usa una metafora efficace il founder della startup. “Da libero professionista ho lavorato tanto come sviluppatore per varie aziende di tutte le dimensioni, dalla piccola startup alla multinazionale, realizzando varie tipologie di software tutte molto diverse tra loro” racconta Marco “pur occupandomi di cose molto diverse tra di loro mi sono accorto che quando scrivi un software c’è una parte che non cambia mai. Il problema è che ogni lavoro diventa proprietà del committente e quelle parti già scritte non si possono riutilizzare”.

A quel punto, forte di una solida preparazione accademica e teorica, unita anche a una grande esperienza maturata negli anni da freelance, lo startupper ha pensato a come mettere insieme tutti i puntini.

“MetaRing è uno strumento di disegno che ha sotto dei generatori che automaticamente producono il codice della programmazione e la documentazione, la vera bestia nera di chi si occupa di informatica” continua Marco “il project manager si deve occupare sia degli aspetti tecnici senza avere competenze da informatico ma deve curare anche il rapporto con il cliente: con MetaRing invece tieni allineata la documentazione e il software scritto, avendo in mezzo uno strumento che automatizza questa serie di passaggi con un evidente risparmio di tempo per tutti”.

Tutto questo può avvenire tramite la metamodellazione, una tecnica che Marco si diverte a presentare con uno scioglilingua.

“Modellare un modello che modella modelli” sorride “si tratta di un approccio all'ingegneria del software che ho scoperto durante i miei studi universitari: grazie alla metamodellazione si rendono più appetibili gli attuali programmatori presenti sul mercato con uno strumento che colma un gap determinato dalla loro formazione tecnica e non accademica”.

La circolarità per Marco è una vera e propria ossessione in un mondo in cui i modelli si modellano l’un l’altro come gli anelli di una catena: per questo la startup si chiama MetaRing. E se si parla di catena non si può non tirare in ballo la blockchain, uno dei temi caldi del momento.

“MetaRing serve a sviluppare anche software particolari come la blockchain” rivela Marco “è il vantaggio di avere uno strumento così generalista che mi permette di potermi spostare su paradigmi differenti con una facilità estrema”. “Con la blockchain la gestione dei dati non si basa più su aspetti soggettivi ma dal momento che è vincolata da operazioni matematiche che passano attraverso una rete di computer in comunicazione tra loro diventa più sicura e inopinabile” aggiunge l’esperto che ha messo a disposizione di un’altra startup ospitata alle Serre, la sua conoscenza, Sfridoo. “Il core business di Sfridoo risiede nel trovare dei compratori per gli scarti industriali ma hanno un limite dettato dalla difficoltà di garantire la correttezza e l’integrità della merce trasportata” illustra Marco “abbiamo avuto l’idea di integrare la loro piattaforma con un sistema basato su sigilli da inserire all'interno della blockchain così da assicurarne la corretta tracciabilità”.

Alle Serre poi qualche tempo fa è venuta la coordinatrice di un incubatore della Silicon Valley e Marco è rimasto folgorato dalla capacità della referente di comprendere appieno le potenzialità di MetaRing. Quindi tra i prossimi progetti c’è quello di volare in California magari con uno dei percorsi organizzati da ASTER. “Stare qua per me è molto positivo” afferma con soddisfazione “come dico sempre le Serre sono una fabbrica di opportunità a conduzione familiare”.

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