I risultati del questionario “Fruizione culturale in un click?”: il pubblico risponde

fruizione culturale in un click

È stato pubblicato il risultato del sondaggio “Fruizione culturale in un click?” di Creative Keys, che indaga quale sia stata la reale risposta del pubblico alle proposte digitali e intende aiutare operatori e produttori culturali nelle scelte strategiche future.
Lanciato a maggio 2020, il questionario serve a fotografare i consumi culturali degli 'orfani' di teatri, concerti, mostre, rassegne e convegni durante la chiusura forzata a causa della pandemia.

Un’indagine sulle preferenze e opinioni dei costumer della cultura in tempi di chiusura, quando le proposte dal vivo sono state forzatamente trasportate sullo schermo bidimensionale di computer, tablet o smartphone.

Le macro aree di indagine sono state:

  • Musei e luoghi d’interesse, con tour virtuali e videogames;
  • Spettacolo ed entertainment, trasformati in dirette streaming o proposte di video d’archivio;
  • Formazione, sotto forma di corsi o momenti di longlife learning come webinar, seminari e incontri.

Dalle circa 2.000 risposte, arrivate da tutta Italia, è stato possibile evidenziare aspetti di chi ha preferito non usufruire di proposte culturali online o di chi, invece, ha utilizzato i servizi a disposizione.

Motivazioni, punti di forza, punti deboli, ostacoli da superare o pregiudizi sdoganati sono alcuni interessanti elementi che emergono dall’oggettività dei dati o dai commenti lasciati dai rispondenti.

Il lavoro, certamente non esaustivo, è un utile strumento sia per soggetti attivi nella produzione culturale, sia per decision maker di enti e istituzioni che devono allocare fondi e contributi per la cultura.

Ma chi è il promotore di questa ricerca?
Si chiamano Marina Bertoli e Francesca Imparato e insieme hanno creato Creative Keys, progetto d’impresa vincitore del bando Incredibol! 2019, che nonostante la pandemia è riuscito a creare una rete di collaboratori locali e soggetti internazionali per fornire soluzioni pratiche a operatori nel settore culturale e creativo.

Abbiamo pensato a quanto, in questo periodo, il digitale sia entrato prepotentemente nelle nostre vite - afferma Francesca Imparato.
In tempo di chiusura improvvisa del paese, l’online si è popolato di contenuti culturali È stata una reazione che definiremmo ‘istintiva’ degli operatori, artisti e creativi che fin da subito hanno voluto affrontare il silenzio del lockdown.
Ma quali ricadute ha avuto questa reazione? Se in molti hanno evidenziato il disastro economico dell'interruzione di attività culturali, pochi si sono chiesti cosa ne pensasse il pubblico dell’alternativa digitale.
Quello che emerge dalla nostra ricerca è una buona base di riflessione. Crediamo che le nuove tecnologie siano preziosi strumenti per nuovi paradigmi culturali, ma è necessario non rimanere incantati dal miraggio di facili soluzioni utilizzabili per tutti i pubblici
.”


QUI il link alla notizia, con report e commenti liberi
 

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