Risposte Helpdesk Proprietà Intellettuale

Si esegue una ricerca di anteriorità brevettuale. Una volta riscontrato il documento anteriore si verifica se sia parte di una famiglia di brevetto e, in caso affermativo, se ne valuta la composizione in termini di ampiezza territoriale per capire dove l'invenzione sia liberamente producibile e dove invece si deva evitare di produrla o porla in atto per sfruttarla commercialmente. Naturalmente in questo caso la focalizzazione sarà su America ed Europa. D'altra parte, non si sottovaluti l'eventualità che il brevetto sia effettivamente ancora in vita, anche ammesso che esista.

Secondo l'art. 45 comma 2) del Codice della Proprietà Industriale (CPI - http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/05030dl.htm)
"Non sono considerate come invenzioni ai sensi del comma 1 in particolare:
a) le scoperte, le teorie scientifiche e i metodi matematici;
b) i piani, i principi ed i metodi per attività intellettuali, per gioco o per attività commerciale ed i programmi di elaboratore;
c) le presentazioni di informazioni."

Nel caso della brevettazione del software la discriminante è sempre il riscontro di un effetto tecnico che accompagni l'attuazione della idea di software. Si tenga presente che l'art. 45 del CPI (Codice della Proprietà Industriale - http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/05030dl.htm) esclude la brevettabilità di:
a) le scoperte, le teorie scientifiche e i metodi matematici;

La discriminante nella tutela del software è sempre la stessa: l'attuazione del programma deve essere accompagnata da un effetto tecnico. Diversamente si rientra nella esclusione delle brevettabilità del software di cui all'ert. 45 del Codice della Proprietà Industriale (http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/05030dl.htm).

In questo caso si sta parlando di forma di un prodotto e del materiale impiegato per la sua costruzione.

Ottenere un diritto di esclusiva per un programma per elaboratore rappresenta una deroga all'articolo 45 del Codice della Proprietà Industriale (CPI) (http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/05030dl.htm), per cui occorre che l'idea oggetto della domanda di brevetto sia provvista di requisiti determinati, oltre ad essere in grado di produrre un effetto tecnico associato alla propria applicazione.

I modelli di utilità non prevedono la tutela di metodi, così come di giochi o di software. D'altra parte questo è solo un tentativo di interpretare la materia descritta. Scusandosi per la difficoltà d'interpretazione, si chiede cortesemente di formulare la domanda in modo esplicito.

Se si tratta di un'applicazione software allora si tratta di una materia di difficile brevettabilità, che in caso di un programma (un procedimento descrivibile come una successione di eventi che fanno parte di una procedura) si ha quando il programma è nuovo e l'attuazione dello stesso è accompagnata da un effetto tecnico che sia sorprendente per un tecnico medio del ramo.

La sezione brevetti del Codice della Proprietà Industriale (http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/05030dl.htm) definisce i requisiti delle valide domande di brevetto. Tra questi la novità all'art. 46. Se l'invenzione è stata divulgata prima della data di deposito della domanda di rbeveto allora la novità dell'invenzione è stata distrutta e quindi la tutela brevettuale, unica tutela prevista dalla legge per le invenzioni, non è ottenibile validamente.

occorre eseguire una ricerca di anteriorità, per verificare la effettiva brevettabilità del concetto inventivo indicato. in particolare, per verificarne novità ed altezza inventiva. i costi dipendono dalle modalità di ricerca che si ritiene di impiegare e dalla strategia di ricerca che si ritiene di adottare. Ci sono siti che permettono di esegurire gratuitamente ricerche di primo livello, come ad esempio www.espacenet.com.