Con l’appuntamento del 21 maggio si chiude il ciclo di incontri di formazione per i partecipanti al progetto Chebec. L’iniziativa, pensata per preparare i beneficiari ad affrontare l’internazionalizzazione delle proprie imprese, termina affrontando un tema spesso ignorato dalle realtà più piccole: la proprietà intellettuale. Sono infatti le ICC a svolgere le attività a più alto contenuto creativo, i cui prodotti possono consistere esclusivamente in “opere d’ingegno”.
La lezione è stata tenuta dall’Avv. Raffaella Pellegrino, legale specializzata nell’ambito della protezione della proprietà intellettuale e partner storico di Incredibol. Una particolare attenzione è stata rivolta al legame che intercorre fra la protezione delle proprie opere e le attività di internazionalizzazione, ambiti che possono entrare in conflitto fra di loro. E’ interessante far notare che le attività di protezione intellettuale, spesso viste come puro strumento “difensivo”, costituiscono in realtà un vantaggio competitivo per chi se ne avvantaggia.
Ma quali sono gli ambiti e gli aspetti che è possibile proteggere e quindi registrare? Molteplici. Inanzitutto sono tutelabili tutti quegli elementi che distinguono e identificano una azienda, si parla quindi di marchio, logo, abbinamento di colori ecc. Tutto questo va però letto alla luce di un concetto chiave che si applica a tutti i tipi di brevetti: la territorialità. Tutte le forme di protezione hanno una validità territoriale e temporale limitata. E’ così che in fase di definizione di una strategia va valutato in quale territorio proteggere le proprie idee. Esistono i brevetti nazionali, accumulabili fra loro, e il brevetto unico europeo, con valida nei 27 stati membri. Vi è poi la protezione internazionale che garantisce una copertura globale. Ad ogni livello si associano però dei costi di gestione sempre maggiori, è importante quindi valutare quale sia la propria esigenza e scegliere lo strumento più adatto.
Se invece si intende tutelare i frutti dell’attività creativa, le cosiddette “opere d’ingegno”, si fa riferimento al diritto d’autore. In questo caso non sono previste procedure di registrazione in quanto la creazione è attribuita interamente all’autore. Oltre al diritto morale di riconoscimento il creatore acquista il diritto di sfruttamento economico dell’opera che termina solo dopo 70 anni dalla sua morte.
Il prossimo ed ultimo appuntamento consisterà in una giornata conclusiva con la presenza di tutti e tre i docenti delle lezioni scorse. Appuntamento per il 29 maggio.
QUI trovi le slide della lezione: http://www.incredibol.net/wp/wp-content/uploads/2019/05/PELLEGRINO-21.05.2016.pdf