Sotto lo stesso cielo: una piccola storia di opere e persone.

Noi siamo qui, voi siete qui. Sulla terra ma sotto lo stesso cielo. Confini, muri, frontiere ci dividono e separano ma sopra di noi non ci sono coordinate terrestri e mappe geografiche a circoscrivere città o stati.

A Verona dal 29 marzo al 3 aprile si terrà la rassegna Sotto lo stesso cielo, curata dal professor Simone Azzoni, dove sarà possbile godere delle ultime produzioni del duo di artisti bolognesi Antonello Ghezzi (Nadia Antonello e Paolo Ghezzi): performance, danza e arte contemporanea in cinque location, un’occasione per ripensare la terra contemplando il cielo stellato.

“Sotto lo stesso cielo” è come una unica opera fatta di persone. I “personaggi-custodi” coinvolti appartengono ai luoghi che ospiteranno le opere diverse che raccontano lo stesso messaggio:

Questa la rotta di Sotto lo stesso cielo, cinque stazioni, in ognuna, gratuitamente, dalle 09.00 alle 19.00 si potrà guardare con telescopi giganti un cielo stellato e comprendere che il firmamento non ha frontiere, confini o barriere che ci dividono e tanto altro.

Due artiste come la coreografa Camilla Monga e la fotografa Silvia Sirpresi affiancherano il duo con la loro arte.
Gli studenti dell‘Istituto Design Palladio hanno dato con immagini e parole veste grafica alla mostra.
Istituzioni come la 2a circoscrizione di Verona e ASGM hanno permesso che fosse a ingresso libero.
Il Radiotelescopio di Medicina ha regalato  a Antonello Ghezzi la magica e sonora diretta proveniente dall’atmosfera ed il Circolo Astrofili Veronesi ci fa chiudere un occhio per aprire l’altro verso le stelle.

L’inaugurazione si terrà mercoledì 29 all’Arsenale di Verona, ore 18.

Sotto lo stesso cielo
Verona 29 marzo – 3 aprile
Varie sedi: l’Arsenale di verona, il Teatro Scientifico, il Teatro Nuovo, la Chiesa di S. Giovanni in Foro, la Feltrinelli Musica e Libri
Pagina Facebook della rassegna: www.facebook.com/rassegnasottolostessocielo

 

Ad accompagnare i visitatori ci sarà anche un sito web realizzato dalla studentessa dello IUSVE Nadia De Giovanni.