Angiodroid chiude un round da 1,5 milioni di euro

Innogest e ZernikeMeta Ventures – tramite il fondo Ingenium EmiliaRomagna – insieme ai soci di Italian Angels for Growth (IAG), hanno investito 1,5 milioni di euro in Angiodroid, startup che progetta, produce e vende iniettori che utilizzano l’anidride carbonica come mezzo di contrasto in angiografia.

Questo investimento fa seguito a un precedente round di finanziamento da 900.000 Euro realizzato da Zernike Meta Ventures e i soci di IAG nel settembre 2013.

Innogest gestisce due fondi di Venture Capital per un totale di 160 milioni di Euro e investe principalmente in startup italiane con profilo medicale e digitale; ZernikeMeta Ventures è una società finanziaria specializzata nella finanza per l’innovazione e la creazione di nuove imprese; IAG è il più grande Angel Group italiano attivo dal 2007 nello sviluppo di nuove realtà imprenditoriali.

Angiodroid sviluppa e commercializza l’unico iniettore automatico di anidride carbonica (CO2) come mezzo di contrasto in angiografia; l’iniettore è in grado di garantire la totale non contaminazione del gas CO2 con l’aria ambientale grazie ad un sofisticato circuito interno
mantenuto costantemente a pressione positiva. La tecnologia è brevettata in Italia e all’estero.

L’utilizzo dell’anidride carbonica come mezzo di contrasto in angiografia, in particolare per pazienti nefropatici e con insufficienza renale, è una pratica comune già dagli anni ’70; prima di Angiodroid tale procedura poteva essere svolta solo attraverso l’uso di comuni siringhe ad azionamento manuale, che rendono però la metodica non ripetibile e spesso dolorosa per il paziente, a causa dell’impossibilità di regolare con precisione la pressione di iniezione.

Gli iniettori Angiodroid superano tutti i limiti della pratica manuale consentendo ai medici interventisti di lavorare in totale sicurezza e comfort per il paziente.

La Società vanta già vendite significative in Europa, nel Medio Oriente e in Asia e attende la certificazione della Food and Drug Administration (FDA), l’ente USA di regolamentazione dei farmaci, attraverso l’attivazione della società controllata Angiodroid America Inc. con sede a Cambridge (Boston – MA).

L’investimento sarà dedicato allo sviluppo commerciale e all’introduzione di nuovi prodotti sia nell’ambito angiografico che nelle applicazioni della CO2 in altri ambiti di indagine clinica.

«Siamo molto contenti di poter annunciare l’investimento in Angiodroid — ha affermato Claudio Rumazza, Partner di Innogest — si tratta dell’unica soluzione completamente sicura per l’angiografia e, anche grazie alla procedura automatica, del tutto simile ai sistemi tradizionali che utilizzano lo iodio. Crediamo che questa tecnologia possa essere adottata non solo per i pazienti nefropatici, ma anche per quelli che non presentano problemi renali, per i quali lo iodio è comunque nocivo. Siamo pronti a lavorare con Sebastiano Zannoli e con il team di Angiodroid per supportare, con la nostra esperienza e il nostro network, la crescita sui mercati internazionali e lo sviluppo della gamma di prodotto».

«Angiodroid ha raggiunto una forte visibilità nei principali congressi internazionali grazie alla testimonianza diretta dei principali esperti che hanno già utilizzato la sua tecnologia. Con questo investimento si potranno raggiungere tutti i clienti che chiedono questa importante innovazione per salvaguardare la salute dei pazienti nefropatici», ha commentato Michele Marzola, Socio IAG referente per l’investimento.

«Siamo felici di vedere la conferma di fiducia da parte dei nostri investitori e l’ingresso di Innogest con l’importante contributo di Andrea Venturelli come nuovo Consigliere della Società», ha sottolineato Sebastiano Zannoli, Fondatore e CEO di Angiodroid.

All’investimento ha partecipato infatti anche Andrea Venturelli, fondatore di Invatec, società ceduta a Medtronic nel 2010 in una delle exit di maggior successo del medtech italiano, e Venture Partner di Innogest.

«È con piacere e interesse che ho accettato di entrare a far parte del board di Angiodroid – ha affermato Venturelli — in quanto ritengo che la tecnologia di questa società possa essere di grande supporto non solo per gli operatori ma soprattutto per la crescente popolazione di pazienti
nefropatici che sempre con maggiore frequenza necessitano di procedure angiografiche. Ritengo inoltre non trascurabile il fatto che la tecnologia Angiodroid possa anche portare risparmio al costo della procedura. Mi auguro quindi che la mia esperienza possa essere d’aiuto a questa promettente realtà».

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