Investimenti per 70.000 euro delle start up italiane. Dati e tendenze nel rapporto Mind the Bridge

32 anni, maschio, laureato, residente nel centro-nord, spiccata inclinazione alla mobilità anche internazionale. Questo lo startupper-tipo italiano. 

Da questo profilo merge, tra l'altro, una notevole capacità d'investimento. Secondo lo studio condotto  da Mind the Bridge Foundation col supporto scientifico del CrESIT dell'Università dell'Insubria di Varese, una percentuale importante, peraltro in crescita costante, di start up (nel 2011 il 9%) ha deciso di costituirsi all’estero, evidenziando una carenza di attrattività del nostro paese per una impresa nascente. Dalla ricerca emerge un livello di investimenti mediamente alto, nell’ordine di 70.000 euro a impresa. Il 23% delle startup italiane ha trovato finanziamenti da investitori terzi, in prevalenza seed (15%) e in misura più limitata da venture capital (4%) e da business angels (4%).

Tutti i dati del rapporto nella pagina MindtheBridge e nel video riepilogativo.

  

 

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