Nel 2014 le serre dei Giardini Margherita erano uno spazio abbandonato, oggi la loro storia racconta quanto si possa costruire in dieci anni. Una storia di networking e sostegno alle startup portato avanti dalle Serre di ART-ER e raccontata in occasione della Bologna Tech Week il 4 dicembre, in un evento in cui a parlare sono state tante delle realtà che in questi anni hanno vissuto e costruito passo dopo passo il percorso di uno spazio fondamentale in città.
«In dieci anni sono successe un sacco di cose. Dal 2014 abbiamo avviato le attività, ancora prima di riqualificare completamente gli spazi. C’era un fabbisogno delle startup sul territorio e abbiamo voluto lanciare una sfida alla città: creare uno spazio dedicato all’innovazione a 360°». A ripercorrere questi anni è Sara Monesi, responsabile dell’Unità Startup di ART-ER: «Complessivamente abbiamo seguito 86 startup e 8 team vincitori di Bologna Game Farm».
Decine e decine di startup innovative che hanno attraversato e vissuto questi luoghi, che sono cresciute, hanno cambiato percorso.
La storia delle Serre si è sviluppata in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale e regionale. «Bologna si sta posizionando in maniera forte sul digitale, tra innovazione e intelligenza digitale, cyber security e anche startup innovative grazie ad ART-ER», ha detto in occasione dell’iniziativa Massimo Bugani, Assessore all’Innovazione Digitale del Comune di Bologna. «In questi anni - ha detto invece Giorgia Boldrini, direttrice del settore Cultura e Creatività del Comune - è stato fatto un lavoro enorme, a partire da questo luogo che ora è una realtà importante per la città. È stato scelto un approccio integrato a questi temi, con progetti che prevedono soldi, spazi e servizi per le imprese nascenti». Imprese nascenti come le startup sostenute in questi anni dalle Serre e sono state proprio loro le protagoniste dell’incontro all’interno della Bologna Tech Week.
Builti, Dishcovery, Indici Opponibili, Sfridoo, WHATaECO sono solo alcune delle startup innovative sostenute dalle Serre, che hanno raccontato la loro esperienza grazie alla moderazione di Nicola Mei di Hi!Founders. La possibilità di andare in Silicon Valley, l’uso degli spazi, la creazione di un network che ha permesso di lavorare con mentor board, creare contatti con le aziende e con professionisti, sviluppare fundraising, conoscere gli strumenti per i processi di valutazione: sono alcune delle possibilità che le startup hanno raccontato di aver avuto grazie alle Serre di ART-ER. «Quando inizi non hai idea di come fare, è stato fondamentale», ha detto Giuliano Vita di Dishcovery. È stato importante anche «capire quali possono essere gli errori e tenerne conto», ha affermato invece Marco Battaglia di Sfridoo.
Per Caterina Lotti e Benedetta Spattini di WhatAEco è stato fondamentale «renderci conto grazie ai contatti che il modello di business doveva almeno parzialmente cambiare ancora di più in ottica di sostenibilità: l’intervento delle Serre ci ha permesso di osservare i dati in altro modo».
A intervenire sono state anche due delle realtà che hanno vinto il bando Bologna Game Farm, acceleratore di videogiochi del Comune di Bologna. Alberto Pietrangelo di Fama Labs (Orbital Games) e Matteo Mezzetti di Green Flamingo hanno raccontato due delle importanti possibilità che dà il bando: essere introdotti nell’industria dei videogiochi e vedere i progetti cambiare faccia grazie ai finanziamenti.
Un’industria, quella dei videogiochi, che secondo Giorgia Boldrini «è futuro in termini di posti di lavoro per i creativi e gli artisti». Un futuro che sempre più sarà fatto di digitale e innovazione e che grazie a esperienze come questa può essere sostenuta e portata avanti.
Le Serre di ART-ER rimangono un punto di riferimento per il territorio e proseguono l'attività di sostegno alle startup innovative e culturali-creative offrendo servizi di orientamento e accompagnamento alla crescita del business.
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