La risposta alla sua domanda sta nel suo contratto di lavoro, dove normalmente vengono specificati i vincoli per i dipendenti.
Le idee in quanto tali non possono essere tutelate.
Può essere tutelato il software attraverso la sua registrazione presso la SIAE nell'apposito registro.
Il programmatore che ha sviluppato il software è a tutti gli effetti il titolare dei diritti di proprietà intellettuale sullo stesso se nel contratto di sviluppo non sia stato previsto che i diritti di sfruttamento economico del programma siano stati trasferiti al committente.
L'accordo di riservatezza invece andrebbe firmato nella fase precedente la conclusione del contratto di committenza.
Premesso che nel nostro ordinamento vale il principio "first to file", che significa che chi prima brevetta ottiene i diritti, il deposito di una domanda di brevetto è un'operazione non semplice che si consiglia di affidare ad un professionista esperto, consulente in proprietà industriale il quale a seguito di una ricerca di anteriorità svolta sulle banche dati a cui ha accesso potrà consigliarle se procedere o meno a depositare la domanda.
Sulle “idee”che non si concretizzano in una soluzione tecnica non esiste una vera e propria tutela. Per legge, infatti, le idee sono liberamente apprezzabili ed utilizzabili da chiunque. Se non possiede le capacità tecniche per sviluppare l'app è necessario tutelarsi attraverso la firma di un accordo di riservatezza prima di affidare allo sviluppatore l'incarico di scrivere il software necessario. Si raccomanda inoltre di specificare nel contratto che i diritti di sfruttamento economico del programma sono stati trasferiti al committente e rientrano nel compenso pattuito.
Una piattaforma online nel senso di sito pensato e strutturato per gestire attività on-line via Internet non ha una forma di protezione specifica, in quanto si tratta principalmente di un'idea commerciale, non brevettabile secondo il Codice della proprietà industriale.
I requisiti necessari affinché un’invenzione possa essere brevettata sono (art. 45 Codice della Proprietà Industriale):
Possono essere oggetto di brevetto solo le invenzioni che siano nuove, innovative e atte ad avere un'applicazione industriale. L’articolo 45 del Codice della Proprietà Industriale, comma II, elenca tutto ciò che non può essere brevettato perché non rientra nel concetto di invenzione.
Se l'innovazione non ha tutte le caratteristiche appena elencate è possibile tutelare il know-how se possiede le caratteristiche previste dalla legge per la tutela dei segreti aziendali (art. 98 e 99 del Codice della Proprietà Industriale).
Oltre al brevetto di prodotto esiste anche il brevetto di procedimento il quale conferisce al titolare il diritto di vietare ai terzi, salvo consenso del titolare, di applicare il procedimento, nonché di usare, mettere in commercio, vendere o importare a tali fini il prodotto direttamente ottenuto con il procedimento in questione.
La protezione ha ad oggetto il procedimento con cui si realizza un prodotto o si risolve un problema tecnico (ad esempio un processo di fabbricazione industriale).
Il codice civile prevede la possibilità di conferire know-how in una Srl., se suscettibile di valutazione economica, il quale può essere conferito in proprietà o in godimento.
Per informazioni complete e aggiornate sulla registrazione del marchio le segnalo la Guida alla registrazione marchio Uffici Brevetti Camere di commercio dell’Emilia-Romagna http://www.bo.camcom.gov.it/regolazione-del-mercato/brevetti-e-marchi/marchi-nazionali-e-internazionali/guida-registrazione-marchio-2018.