Il Giardino delle imprese è un progetto ideato e creato dalla Fondazione Golinelli, in collaborazione con il Comune di Bologna, per l’insegnamento informale della cultura imprenditoriale e per lo stimolo delle idee innovative dei ragazzi delle scuole superiori.
È una summer school per ragazzi delle superiori che si svolge dal 30 giugno al 9 luglio, con 15 insegnanti e 5 tutor, a Bologna.
Alla summer school partecipano 60 ragazzi, divisi in due gruppi (i bianchi e i rossi), che frequentano il III° o il IV° anno di 12 scuole superiori tra Bologna, Modena, Reggio Emilia, Imola e Forlì.
I 16 diversi insegnamenti sono suddivisi in tre moduli: cultura imprenditoriale (mercato globale, sostenibilità, comunicazione, coscienza civica), innovazione tecnologica (tecnologie e linguaggi ict, workshop), ricerca (biodiversità umana, neuroscienze, genetica, nanotech).
Tutto questo succede ai Giardini Margherita di Bologna, allo spazio “Le Serre dei Giardini” (nella palazzina di via Castiglione 136, messa a disposizione dal Comune di Bologna).
EmiliaRomagnaStartUp partecipa al Giardino delle imprese per raccontarvelo, ogni giorno, con un video diario.
Su questa pagina viene pubblicato il video del giorno per farvi vedere questa coinvolgente summer school che mira a insegnare ai giovani la cultura imprenditoriale.
Per scoprire di più sul Giardino delle imprese:
- il sito web
- gli studenti e i docenti
- il programma delle lezioni
- i video delle lezioni
- la pagina Facebook
- il profilo Twitter
Primo giorno: diario del 30 giugno
Si parte! C'è il sole, ma non è caldissimo, giornata perfetta per iniziare il Giardino delle imprese.
Siamo ai Giardini Margherita negli spazi chiamati "Le Serre dei Giardini" che per dieci giorni ospiteranno 60 studenti, 15 insegnanti e 5 tutor.
Man mano che arrivano i ragazzi vengono divisi tra le due classi: la Classe Rossa e la Classe Bianca. Le classi hanno lo stesso programma, sono divise solo perché in gruppi più piccoli si lavora meglio.
La summer school inizia con un discorso carico di entusiasmo del Direttore della Fondazione Golinelli Antonio Danieli: giusto dieci minuti di riscaldamento e iniziano le lezioni.
Tutta la mattina è dedicata al team building: un workshop di teatro/improvvisazione con ITC Teatro di San Lazzaro. Grande sorpresa per i ragazzi che si aspettavano 8 ore di lezioni frontali e invece si sono trovati a recitare, improvvisare, raccontare storie inventate e addirittura fare il gioco delle sedie (sì, quello dove chi rimane senza sedia fa una penitenza).
Si va avanti con una testimonianza di Michele d'Alena che parla di imprese civiche e una lezione il Prof. Giuseppe Cappiello che spiega ai ragazzi le basi dell'impresa e delle regole di mercato. Si conclude la giornata l'intervento di Andrea Pauri, curatore del TEDx Bologna, dal titolo "Diffondere idee di valore".
Secondo giorno: diario del 1 luglio
La giornata di oggi è dedicata tutta alle testimonianze del team di H-Farm. Alle nove in punto arrivano in macchina direttamente da Roncade Benedetto Linguerri, Fabio Dal Colle e Riccardo Donadon (con una felpa con scritto "If you don't understand me then you don't understand an H").
L'atmosfera è energica da subito. Con Donadon si parla di programmazione, di codice, di wearable, i ragazzi si appuntano tutti i siti su cui imparare a programmare: www.code.org, www.codeacademy.com, www.khanacademy.org.
Qualcuno già li conosce "l'altro giorno ho fatto le tre di notte su Code Academy", siamo sulla strada giusta.
Poi si passa al crowdfunding (product e equity), al crowdsourcing, fino alle API.
Durante le pause si continua comunque a tenere acceso il cervello: i ragazzi parlano di cosa vorrebbero cambiare nella scuola, di come poter integrare questi temi pratici con quelli secondo loro troppo teorici che loro studiano tutti i giorni, di cosa vogliono fare da grandi. Qualcuno vuole diventare programmatore, qualcuno artista, qualcuno imprenditore perché "ama le sfide". C'è anche Francesca che per ora sogna di vivere in Scozia con tanti gatti. Chissà se avrà anche altri sogni alla fine della summer school.
Terzo giorno: diario del 2 luglio
Giorno numero 3, entriamo nel vivo della summer school.
Alla domanda Come sono stati questi primi giorni? le risposte sono tutte sorridenti:
"Intensi ma stimolanti al 100%, ho la testa piena di idee",
"Faccio il classico e non ho mai conosciuto questo mondo, veramente interessante",
"Per ogni parola che dicono c'è qualcosa di nuovo da imparare su quella parola".
Durante la mattina si iniziano a mettere insieme idee e basi teoriche per il project work, il progetto d'impresa che svilupperanno i ragazzi divisi in team per tutta la durata del Giardino delle imprese. Tema del progetto: contribuire a migliorare il benessere e l'efficienza collettiva cittadina, migliorando la qualità del sonno.
Nel pomeriggio grandiosi interventi di Flavio Pannocchia (designer e consulente di Alessi Spa) e Gianfranco Bologna (direttore scientifico del WWF): perché l'impresa è arte e contemporaneamente sostenibilità. È bene che questi futuri imprenditori abbiano presente che i capitali non sono solo finanziari, ma anche sociali e ambientali. Al Giardino delle imprese non si vuole parlare solo di PIL ma anche di FIL, Felicità Interna Lorda: l'agire economico deve sempre essere associato a un agire ambientale e da un agire sociale.
Chiudiamo il diario di oggi con una perla del Direttore Antonio Danieli che con i suoi speech giornalieri lascia sempre i ragazzi con la testa piena di stimoli: "Un imprenditore è come un cuoco che ha avuto un'intuizione, ha inventato una nuova grande ricetta. Deve cercare le migliori materie prime e le deve assemblare usando i migliori strumenti. Non deve covare l'uovo o preoccuparsi di produrre la forchetta. Deve avere l'idea giusta e sapere mettere insieme i talenti e gli strumenti."
Quarto giorno: diario del 3 luglio
Da oggi il programma della summer school si sdoppia.
Metà del tempo sarà sempre dedicata alle lezioni teoriche e agli stimoli culturali.
L'altra metà sarà dedicata al project work, l'esperimento imprenditoriale di gruppo: sviluppare le basi per nuove tecnologie digitali con lo scopo di monitorare e migliorare la qualità del sonno.
Il tema è tosto, va analizzato a fondo, servono basi di nanotecnologie, biotecnologie e neuroscienze. Proprio per questo insieme ai ragazzi ci sono i tutor di H-Farm e dell'Università di Bologna.
La grinta c'è: oggi i gruppi sono partiti con una sessione di brainstorming introdotta da una lezione magnetica di Annamaria Testa sul tema della creatività.
"Creatività è equilibrismo tra ragione ed emozione. È risolvere un problema in un modo non tradizionale unendo in maniera imprevista stimoli e risorse."
Annamaria ha lasciato anche tips & tricks pratici per far funzionare gruppi creativi (proprio come quelli del project work). È necessario essere rigorosi su alcune cose e contemporaneamente flessibili su altre. Rigorosi sugli obbiettivi, sulle scadenze, sulla sostanza, su preparazioni e verifiche, sull'impegno. Flessibili sui modi per arrivare al risultato, sugli orari di lavoro, sulla forma, su errori e incertezze, sulla varietà dei comportamenti. E poi lasciare spazio alle intuizioni. A questo proposito concludiamo con un pezzettino dal libro La scienza e l'ipotesi letto oggi ai ragazzi del Giardino delle imprese: "L' esperienza di Poincaré gli suggeriva che i suoi risultati più famosi, come lui stesso raccontò, gli erano venuti con ispirazioni improvvise: dopo aver bevuto una tazza di caffè, sul predellino di un autobus sul quale stava salendo, passeggiando sulla spiaggia, attraversando la strada... In momenti, cioè, in cui l'inconscio aveva preso le redini del pensiero, dopo che a lungo e consciamente questo si era concentrato sui problemi da risolvere."
Quinto giorno: diario del 4 luglio
Sesto giorno: diario del 7 luglio
Oggi gita a Ca' Tron per visitare gli splendidi spazi di H-Farm, partenza alle 9 dall'autostazione di Bologna, tutti sul pullman e arrivo alla tenuta alle 11:30.
Per chi non sapesse cos'è H-Farm ecco un piccolo estratto dal loro sito: "H-FARM è un Venture Incubator. Investiamo in piccole imprese innovative in grado di supportare la trasformazione delle aziende italiane in un’ottica digitale. Gli oltre 350 ragazzi, immersi nel verde della Tenuta di Ca' Tron, possono godere di un ambiente accogliente, in grado di favorire la contaminazione e la condivisione di conoscenza. L’obiettivo primario è favorire la nascita di progetti che semplifichino l’utilizzo degli strumenti e dei servizi digitali a persone e ad aziende, supportando queste ultime nella trasformazione dei loro processi in ottica digitale."
Tutta la mattina è dedicata al racconto di tutte le realtà che gravitano nel mondo di H-Farm: H-Camp, H-ack, Digital Accademia, Big Rock e tanto altro.
Proprio in chiusura della mattinata intervento di cinque minuti seguito da altri cinque di applausi di Marino Golinelli, 94 anni, presidente della Fondazione. Il succo è: "Dobbiamo credere nel futuro". Tutti a bocca aperta e con la pelle d'oca, ha un'energia contagiosa.
A pranzo ci spostiamo nella serra, tutta in vetro e legno, uno degli spazi più apprezzati dai ragazzi (finché non è arrivato il cibo, dopo l'architettura è passata in secodo piano).
Dopo mangiato pausa, chiacchiere e partite a Ninja sui prati di H-Farm prima di ricominciare il giro. ù
Nel pomeriggio tour delle casette in un caldo torrido incontrando i founder di Xyze, Moku e Lumifold.
Rientrando a Bologna Alessandro ha una domanda: "Ma oltre al project work va bene se lavoro anche su un'altra idea di startup? Perché mi stanno venendo delle idee." "Non va bene, va benissimo."
Settimo giorno: diario dell'8 luglio
La giornata inizia con un saluto di Marino Golinelli ai ragazzi. "Siamo qui e stiamo facendo tutte queste cose perché vogliamo darvi la possibilità di diventare imprenditori di voi stessi".
Il project work entra nel vivo e inizia ad assumere contorni più chiari. Benedetto Linguerri spiega ai team come si lavora sul Business Model Canvas: i ragazzi rimangono affascinati dai business model di Autogrill e di Nespresso. Dopo aver preso appunti si iniziano ad appiccicare post-it gialli sui cartelloni a ritmo serrato.
Simone Ferriani, professore di Economia e Gestione delle imprese dell'Università di Bologna racconta ai ragazzi chi è l'imprenditore e cosa significa fare impresa. Racconta che l'imprenditore non è uno che vuole fare soldi, ma una persona che ha dentro la passione e creare un'impresa è parte della sua identità. Facendo impresa si apprende qualcosa sul mondo, ma anche su sé stessi. E per fare impresa è prima di tutto necessario avere l'audacia di incominciare qualcosa, senza avere paura, perché nel momento in cui ci si mette in moto allora anche la provvidenza si attiva e succedono cose che altrimenti mai sarebbero successe. Come scrisse Goethe: "Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di fare, incominciala. L'audacia ha in sé genio, potere e magia. Incomincia adesso."
Ottavo e ultimo giorno: diario del 9 luglio
Ultimo giorno della summer school del Giardino delle imprese.
La giornata è dedicata alla passione. Si parla di Olivetti, di Steve Jobs con il suo "stay hungry, stay foolish", di John Keats e dei versi di William Blake: "la via dell'eccesso conduce al palazzo della saggezza".
Durante le lezioni si lavora sul pitch e su quali strumenti usare per presentare un'idea. Con Matteo Cerri si affrontano per l'ultima volta i temi del project work.
La giornata - e la summer school - si concludono con la testimonianza di Sara Roversi che racconta la storia di You Can Group. Partita dall'idea di due compagni di università oggi più che un'impresa è un vero e proprio ecosistema di idee innovative (da Life in a click a Well done burger). Proprio nel 2014 si concludono i primi dieci anni di questa avventura, si chiude il primo ciclo e se ne apre uno nuovo. "Lo scopo dell'impreditore è fare cose che creino un impatto positivo sulla società." Perché l'impresa si può fare anche con solidi valori alla base.
La summer school finisce qui, i ragazzi oggi si salutano ma continueranno a lavorare per i prossimi mesi sul project work divisi in gruppi. Chissà se al termine del progetto saranno davvero nate delle nuove startup: sicuramente per ora ci sono grandi nuove idee.
Premiazione dei progetti
I due migliori progetti ideati dagli studenti che hanno partecipato al Giardino delle Imprese, la scuola informale di cultura imprenditoriale della Fondazione Golinelli gestita dal Trust Eureka, sono MOMmut e Zyron. Riceveranno ciascuno un finanziamento di 8 mila euro, oltre alla possibilità di essere inseriti negli acceleratori del Giardino delle imprese per altri 6 mesi per usufruire dei servizi di training, tutorship, utilizzo degli spazi e delle tecnologie, per realizzare veri e propri esperimenti di imprenditorialità. I due gruppi di ragazzi dei progetti finanziati accederanno dunque alla quarte fase del percorso previsto per loro, quella operativa, dopo aver frequentato la scuola estiva a luglio e dopo aver attraversato con successo la fase assistita di incubazione delle idee tra settembre e novembre.
Sono stati premiati lunedì 24 novembre 2014, a Bologna, durante l’evento “Ricerca e impresa: gli inventori del domani”, organizzato dalla Fondazione Golinelli.
MOMmut: la culla intelligente è il progetto del gruppo Daydreamers, composto da Patrizio A., Benedetta B., Lorenzo C., Francesca C., Anna M., Matilde Z, del Liceo scientifico Paulucci di Calboli di Forlì. MOMmut unisce la familiarità di una culla con gli ultimi traguardi nel campo dei wearable device (dispositivo indossabile) e non solo; garantisce a genitori e figli un sonno e una sicurezza migliori. Grazie a un dispositivo e a un braccialetto hi-tech, MOMmut sarà in grado di capire quando il bambino si sta per svegliare, cercando di farlo riaddormentare.
Enahnce your sleep, improve your life: Zyron, il braccialetto che migliora la vita è il progetto del gruppo sOmnia composto da Lorenzo D., Riccardo G., Francesca M., Davide N., Ruben N., dell’IIS Alberghetti di Imola. Zyron è un tipo di braccialetto che monitora i parametri biologici; Zyron Home è un oggetto da posizionare in camera propria che controlla l'ambiente e che completa le analisi del braccialetto con la misurazione di una serie di parametri ambientali. Il sistema è intelligente: impara quali sono gli standard di sonno ottimali, fornendo consigli sullo stile di vita, connettendosi ai dispositivi domestici (come il termostato) per regolare l’ambiente in modo da garantire il miglior sonno possibile.